Secondo quanto prevede il nuovo accordo sottoscritto a Firenze, tra Regione Toscana, Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana, Università di Firenze, Università di Pisa, Università di Siena ed Anci Toscana, I futuri assistenti sociali potranno formarsi nell’ambito del sistema sociosanitario toscano, attraverso percorsi condivisi sul territorio, finalizzati a qualificare il loro bagaglio professionale attraverso un rapporto di vicinanza con le istituzioni locali e le realtà del terzo settore. Nel documento si sottolinea l’impegno condiviso di promuovere la formazione degli studenti dei corsi di laurea in servizio sociale sviluppando esperienze di tirocinio in contesti professionali operativi a livello locale.
I firmatari si impegnano, da una parte a sostenere lo sviluppo di esperienze di tirocinio curriculari come parte fondamentale e qualificante del percorso formativo, dall’altra a favorire la formazione dei futuri assistenti sociali secondo un’impostazione quanto più coordinata possibile a livello regionale e che sia coerentemente rispondente ai bisogni della rete territoriale dei servizi anche in relazione all’emersione di nuovi bisogni. Il documento interessa una platea di circa 1.400 studenti; tanti sono attualmente iscritti, nelle tre università toscane, ai corsi di laurea propedeutici al lavoro di assistente sociale; in questo percorso formativo ogni anno vengono attivati circa 350 tirocini.
“La figura dell’assistente sociale svolge un ruolo centrale nel sistema dei servizi alla persona, sia in ambito sociale che sociosanitario. In particolare, per il modello di presa in carico che, come Regione Toscana, vogliamo sostenere, ovvero un sistema che prevede la costruzione di progetti di vita individuali, capaci di tenere insieme tutti gli aspetti di cui la persona ha bisogno per realizzare il proprio progetto di vita. Grazie a questo accordo lo studente di oggi si prepara a diventare l’assistente sociale di domani, entrando da subito in contatto diretto con le realtà istituzionali (Comuni, Società della salute, Zone distretto) e del Terzo settore, creando così le conoscenze necessarie a svolgere un compito importante, vicino alle difficoltà, ai bisogni e ai diritti delle persone”, evidenzia l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.
L’assessora ha anche evidenziato i margini di crescita anche occupazionale di questa figura: “Per far funzionare al meglio il sistema, dalla fase iniziale della valutazione fino all’effettiva presa in carico, è necessaria una presenza sempre più capillare di assistenti sociali. In tal senso un primo passo è stato fatto con il piano degli interventi sociali e proseguirà con il piano per la non autosufficienza recentemente approvato”. “La funzione dell’assistenza sociale è propria dei Comuni, che ne hanno la piena responsabilità: e dunque il coinvolgimento delle amministrazioni è importante anche nei tirocini didattici. Soprattutto per avere omogeneità nelle risposte da dare ai territori, che non devono essere più di serie A o B. Gli assistenti sociali devono essere sempre di più inserite in un approccio multidisciplinare e coordinato, per diventare un punto di riferimento per l’intero sistema, quando si parla di situazioni di fragilità”, ha sottolineato Anna Maria Celesti, vicesindaco di Pistoia e responsabile Anci Toscana per il welfare .