Ha impiegato un po’ di tempo ma alla fine Schlein ha completato la prima linea del partito con la nomina della nuova segreteria che include anche la minoranza di Bonaccini ed esclude le componenti che fanno riferimento agli altri due ex concorrenti per il vertice, Cuperlo e De Micheli. Soluzione quasi unitaria con qualche mal di pancia. Ma ora il Pd deve smettere di guardare il suo ombelico e decidere che opposizione fare. Due sono le scelte cruciali intrecciate tra loro. La prima riguarda i rapporti con il M5S, la seconda riguarda contenuti e metodo.
Sul piano politico Schlein dovrà dimostrare non solo di saper recuperare il terreno che Conte ha cercato di togliere al Pd ma anche di avere capacità di iniziativa politica senza ricorrere il populismo del M5S rimanendo sotto la sua ombra.
E qui veniamo ai contenuti. La tentazione di fare un’opposizione urlata è forte per un segretario che vuole segnare una svolta nella vita del partito. Sarebbe la via più facile ma quella sbagliata.
Schlein dovrebbe scegliere di formare un vero e proprio governo ombra per contrapporre ad ogni ministro della squadra di Giorgia Meloni un esponente del Pd competente per materia. Sarebbe un modo per prendere il primato dell’opposizione e dimostrare la volontà del Pd di essere il primo attore dello schieramento ostile al governo. Ma questa modalità comporta l’obbligo di mettere le mani in pasta nei problemi e di fare controproposte praticabili e non campate in aria. La concretezza dovrebbe essere una parola d’ordine se davvero Schlein vuole innovare il modo di fare opposizione del Pd.
E qui torniamo ai rapporti con il M5S. Se il Pd farà un’opposizione basata su proposte concrete e non su slogan ad effetto dovrà anche riuscire a mettere in un angolo la deriva populistica e demagogica che Conte ha impresso al M5S. Insomma se Schlein vuol fare sul serio deve separare il suo cammino da quello del M5S e non cedere alla tentazione di inseguirlo nel tentativo di restringerne lo spazio si azione.
Schlein sicuramente metterà al primo posto le tematiche dei diritti civili ma non dovrà dimenticare i problemi sociali che si sono aggravati in questi anni ultimi 10 anni di governi in cui il suo partito era nella stanza dei bottoni. Guardare in faccia alla realtà sarà l’unico modo per non rendere l’opposizione del Pd irrilevante e meramente declamatoria.