Quando, all’inizio di questo mese, è giunta la notizia che Donald Trump sarebbe stato incriminato, i leader di un gruppo pro-Joe Biden si sono incontrati in privato per decidere cosa fare. Alla fine non hanno fatto niente. “Perché sporcarsi le mani se non è necessario? – ha dichiarato uno degli esponenti del gruppo – Se ti scontri con Trump adottando le stesse sue strategie, non sei migliore di lui.” Le traversie giudiziarie del tycoon rappresentano il primo caso di incriminazione di un ex-Presidente degli Stati Uniti. Per cui, non esistono precedenti su cui poter far riferimento. Oltretutto, Trump rimane, ancora oggi, il favorito per la nomination repubblicana. Tenendo conto di tutte queste anomalie, un ecosistema di strateghi democratici, lealisti di Biden, sta cercando di trarre vantaggio dai crescenti problemi legali del tycoon. Il gruppo non ha ancora raggiunto una strategia comune. Si muovono su un terreno che presenta sia opportunità che pericoli. Ritengono che quando gli avversari sono in difficoltà, l’istinto di ogni campagna è quello di capitalizzare la loro sfortuna. Tuttavia, Trump è ritenuto innocente in un sistema legale che Biden si è impegnato a sostenere, creando un enigma per coloro che lavorano per sconfiggere il tycoon nel 2024. Come ha dichiarato Simon Rosenberg, uno stratega di partito di lunga data, “i democratici sono un partito guidato da avvocati”. Oltre all’incriminazione, Trump deve vedersela anche con le autorità della Georgia che stanno indagando sul suo tentativo di sovvertire il risultato elettorale del 2020, strappando i sedici voti dei grandi elettori a Biden, e con i pubblici ministeri federali intenti ad esaminare la gestione dei documenti classificati da Trump oltre al suo sforzo per mantenere il potere nonostante la sconfitta. David Brock, presidente di Facts First USA, sta progettando di illustrare, all’esterno, le difficoltà di Trump negli annunci digitali e nei messaggi sui social media, con chiamate sulla piattaforma Zoom per discutere dell’incriminazione. Il tutto per cercare di sfruttare la vicenda allo scopo di mantenere la Casa Bianca in mano ai democratici. Un altro gruppo, denominato Navigator Research, , cercando di anticipare l’incriminazione di Trump a New York, con l’ausilio di una coalizione di sondaggisti liberali, ha intervistato più di 1.000 elettori registrati – democratici, repubblicani e indipendenti allo stesso modo – per valutare il modo migliore per confutare l’argomento di Trump secondo il quale sarebbe vittima di una “caccia alle streghe”. Per Navigator Research la strategia più efficace è che “Nessuno è al di sopra della legge, nemmeno un ex presidente”, tenuto cionto che per il 61% degli intervistati Trump è vittima di una persecuzione politica.