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Nasce la Cabina di regia per contrastare la crisi idrica

venerdì, 7 Aprile 2023
1 minuto di lettura

Dopo l’approvazione del Codice degli appalti, che garantisce un’Italia più efficiente e competitiva, sbloccando cantieri e opere, il Governo punta a semplificare la burocrazia di un settore rilevante per l’economia italiana, ossia quello idrico. Il decreto-legge, approvato durante il Consiglio dei ministri, su proposta del Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, prevede la nascita della Cabina di regia per contrastare la crisi idrica. Misure chiave che renderanno l’azione del Governo e delle regioni efficace e più coordinata. Mediante l’applicazione delle semplificazioni previste per gli investimenti pubblici finanziati con fondi nazionali ed europei, si promuoverà una rimodulazione delle risorse per il settore, con l’intento di promuovere la realizzazione degli interventi più urgenti e di rapida attuazione. Il decreto-legge prevede anche semplificazioni per le attività di riutilizzo delle acque reflue depurate, sino al 31 dicembre 2023, e per la realizzazione di impianti di desalinizzazione.   Alle opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica si applicheranno procedure semplificate e si ridurranno i tempi per le attività di verifica dell’impatto ambientale. Entro il 30 settembre 2023, le Regioni potranno intervenire per mettere in efficienza gli invasi esistenti, in particolare attraverso le attività di manutenzione da fanghi e sedimenti. Il Commissario straordinario, in carica fino al 31 dicembre 2023, e prorogabile di un anno, interverrà, invece, con poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardo nella realizzazione degli interventi e sulla gestione delle risorse idriche. Su delega del presidente del Consiglio dei ministri, poi, potrà intervenire adottando, in via sostitutiva, gli atti o i provvedimenti o, se necessario, dando esecuzione ai progetti. Gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica, istituiti presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, monitoreranno il corretto utilizzo delle risorse. Così una nota del Mit.

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