E’ più di un grido di aiuto, un urlo che si leva dal sindacato FSI /USAE, con il suo coordinatore nazionale per quanto riguarda il Corpo della Polizia Penitenziaria Salvatore Sardisco. Una lettera ben articolata che descrive la vita nelle carceri e le aggressioni che colleghi poliziotti subiscono quasi quotidianamente in diverse case circondariali e’ partita all’indirizzo del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, e al Direttore Generale del Personale Massimo Parisi.
Salvatore Sardisco che vanta più di trenta anni di servizio nel corpo della Polizia Penitenziaria, dopo aver registrato tanto consenso da parte di colleghi di diverse case circondariali d’Italia, non può che puntare il dito e alzare la voce in difesa di tutti i “suoi” colleghi e colleghe che aldilà di ogni appartenenza sindacale sono stanchi di essere come bersaglio da quella popolazione di detenuti che agisce con quell’arroganza e mancanza di rispetto verso chi indossa una divisa e ha giurato fedeltà ad uno Stato che oggi deve udire l’appello di uomini e donne che rischiano grosso fra le mura delle carceri. La stampa ne da’ notizia mentre qualcuno tace: “Detenuto magrebino prende a morsi gli agenti di polizia penitenziaria . E’ successo nel carcere Pavese di Torre del Gallo”. Un detenuto del carcere di Lecce, di nazionalità albanese, ha aggredito cinque agenti di polizia penitenziaria in servizio nella stessa struttura, “. Serata di violenza all’interno del carcere di Brissogne . un detenuto con calci e pugni ha ferito quattro agenti di polizia penitenziaria “.
Anche nel carcere di Bergamo altri agenti vengono aggrediti..” Per Salvatore Sardisco occorre rinforzare l’organico del personale di sorveglianza, “Occorre attivare sofisticate strutture di videosorveglianza- sottolinea ancora Sardisco- e rendere il personale sempre piu’ efficiente con quelle sicurezza che stanno alla base di ogni servizio. Anche il sovraffollamento dei detenuti non aiuta a svolgere un servizio adeguato e spesso sia arriva a registrare eventi che sfiorano forme di violenza ” Il sindacato FSI/USAE chiede cosi’ un urgente tavolo di confronto e di azione con gli organi dello Stato proprio per dare risposte concrete e in tempi celeri verso quella realta’ delle case circondariali dove una bomba ad orologeria sembra che stia per esplodere da parte di poliziotti che sono arrivato all’esasperazione e sono disposti a manifestare con forza e determinazione per quei diritti che sono alla base di un servizio all’interno della case circondariali dove sembra che i ruoli si sono capovolti.