Il procuratore generale del Maryland, Anthony Brown, ha accusato la Chiesa cattolica di Baltimora di aver insabbiato, per anni, abusi sessuali su oltre 600 bambini. Per Brown, molti di questi minorenni sono stati vittime di diversi molestatori per decenni. Il procuratore ha descritto gli abusi in un rapporto di 463 pagine, nominando diversi sacerdoti ed il loro presunto comportamento. “Membri della gerarchia della Chiesa si sono rifiutati, per anni, di riconoscere le accuse degli abusi sessuali sui minori – si legge nel rapporto – Quando la negazione divenne impraticabile, la Chiesa rimuoveva i molestatori dalla parrocchia o dalla scuola, a volte con la promessa che non avrebbero più avuto contatti con i bambini. I documenti della Chiesa rivelano con inquietante chiarezza che l’Arcidiocesi era più preoccupata di evitare lo scandalo e la pubblicità negativa che proteggere i bambini”. Più seicento bambini sono stati effettivamente abusati da centocinquantasei persone incluse nel rapporto. Un numero che, probabilmente, è molto più alto. Il rapporto afferma, inoltre, che alcune parrocchie sono state sede di abusi multipli, come la parrocchia di St. Mark a Catonsville, dove, verosimilmente, undici pedofili hanno vissuto e lavorato dal 1964 al 2004. L’abuso sessuale era così pervasivo che non era raro vedere più di un adulto prendere di mira una giovane vittima.”I giovani in alcune parrocchie sono stati predati da molteplici molestatori per decenni – afferma il procuratore Brown – e il clero ha usato il potere e l’autorità del ministero per sfruttare la fiducia dei bambini e delle famiglie a loro affidate. I risultati, resi pubblici dopo quattro anni di indagini, hanno illustrato un depravato fallimento sistemico dell’arcidiocesi nel proteggere i più vulnerabili, i bambini, ovvero coloro che avrebbe invece dovuto tenere al sicuro. Basato su centinaia di migliaia di documenti e storie non raccontate di centinaia di sopravvissuti – ha concluso Brown – il rapporto fornisce, per la prima volta nella storia del Maryland un resoconto pubblico di oltre sessant’ anni di abusi e insabbiamenti”.