Si è svolto oggi a Palazzo Piacentini il primo Tavolo per il settore dell’Agroindustria italiana. Il Tavolo presieduto dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha come principale obiettivo quello di definire una strategia comune tra imprese e governo per il futuro della filiera puntando su investimenti in innovazione di prodotto e di processo per permettere all’intero settore di essere competitivi sui mercati rispetto alla concorrenza. “L’Agroindustria segna la crescita del Made in Italy nel mondo. Settore leader per produzione di beni, occupazione, valore di produzione, investimenti ed export. Da oggi insieme al Masaf abbiamo dato il via ad un confronto continuativo, sano e costruttivo per una politica di filiera e di sistema, asse portante della nuova politica industriale a cui il Governo lavora e che il Paese attende da decenni”, ha dichiarato Urso. “Il tavolo di oggi ricompone gli asset di agricoltura e industria, divisi da decenni”, ha commentato Lollobrigida. Il settore dell’Agroindustria, di cui l’Italia è leader nel mondo, è un settore strategico per il Made in Italy e per il Paese. Un comparto il cui prestigio è il risultato di un lungo lavoro dove l’innovazione imprenditoriale, le tradizioni territoriali, le strategie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico convivono in un perfetto equilibrio. “Per sostenere le nostre imprese, il Governo Meloni lavorerà sul vantaggio competitivo della qualità e del Brand Italia. Vogliamo aprire i nostri prodotti ai mercati esteri, come fatto con l’Albania che rappresenta un ponte verso i Balcani. Il nostro obiettivo è superare la dicotomia imprenditori-lavoratori per produrre ricchezza da ripartire con equità”, ha aggiunto Lollobrigida. In Italia l’agroindustria è il primo tra i settori impegnati nella produzione di beni, per numero di occupati (ben 1,4milioni), per valore della produzione (205 miliardi di euro), per valore aggiunto (65 miliardi) e per investimenti tecnici (18 miliardi). L’Italia è prima per qualità in Europa per numero di prodotti riconosciuti: al 2022 sono 319 riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta (DOP), Indicazione geografica protetta (IGP) e Specialità tradizionale garantita (STG) e 526 denominazioni protette per il settore vitivinicolo.