DeSantis rompe il silenzio. “Siamo indietro di trenta punti nei sondaggi con zero credibilità. Ma ora Trump è stato incriminato. Ora, la gente non avrà altra scelta che accettarmi come candidato e finalmente potremo riportare al potere il partito repubblicano”. In piedi di fronte ad un folto pubblico, DeSantis conclude il suo discorso pronunciando “Hail Hydra”, un chiaro riferimento al gruppo criminale di ispirazione nazista dell’universo Marvel. Ovviamente è un pesce d’aprile ritardato. Una parodia pubblicata da un comitato pro-Trump che mostra, in modo emblematico, il modo in cui l’esercito degli influencer dei social media allineati al tycoon sta affinando i suoi strumenti in vista della prima fase della corsa presidenziale 2024. La macchina da guerra online di Trump sta addestrando armi virtuali mirate contro il più probabile suo competitore alle primarie. Nel mirino anche il procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, principale accusatore giudiziario dell’ex presidente USA. L’obiettivo è ritrarre DeSantis come un “cane sciolto” nel panorama GOP in un momento in cui la maggior parte dei repubblicani si sta schierando al fianco del tycoon. Un’anteprima di questa strategia si è vista il 20 marzo, quando DeSantis ha finalmente rotto il silenzio sull’incriminazione, denunciando Bragg ma anche reiterando le accuse contro Trump. “DeSantis è un falso! – ha affermato, su Twitter, Alex Bruesewitz, consulente repubblicano e CEO di X Strategies, alleato di Trump, poco dopo le dichiarazioni del Governatore della Florida – Dovrebbe difendere Trump per questa persecuzione politica!”. Bruesewitz ha oltre 300.000 followers. Fa parte di quel gruppo di Trumpiani che più di altri hanno spinto verso una posizione anti-DeSantis, visto come un potenziale avversario pericoloso per l’ex presidente. “Non confondiamo i troll di Internet che in precedenza hanno elogiato il governatore DeSantis e ora stanno cancellando i loro tweet per cercare di acquisire più follower – ha dichiarato Erin Perrine, direttore delle comunicazioni per il super PAC pro-DeSantis Never Back Down – C’è una netta differenza tra fare rumore e esercitare un’influenza reale”. Bruesewitz ha affermato che gli utenti dei social media che creano e ripubblicano contenuti pro-Trump – e colpiscono gli avversari dell’ex presidente – sono “inestimabili”. In alcuni casi, account poco seguiti generatori di meme che finiscono per diventare virali.