Una intera giornata di riflessione e studio di appunti e voglia di dire basta alla offesa alla dignità della vita specie se a pagare ogni forma di brutalità sono i bambini vittime innocenti dì una gratuità cattiveria che grida al cospetto di Dio. Il tutto ha trovato spazio nell’aula magna della Pontificia facoltà teologica di Sicilia che ha sede a Palermo, a pochi passi da una splendida cattedrale che custodisce il corpo mortale di Padre Pino Puglisi, sacerdote che dell’amore verso gli ultimi e i bambini ne ha fatto un inno al Vangelo dando vita al Centro PADRE NOSTRO, un punto di riferimento per quanti cercavano un senso a una vita priva di senso.
A questa convention ci sono tutti: vescovi, magistrati, avvocati, suore, sacerdoti, operatori sociali e tanti docenti di religione cattolica dell’arcidiocesi di Palermo con il direttore dell’ufficio don Antonio Zito.
Ad aprire i lavori l’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice che con molta semplicità e fermezza ha richiamato il brano del Vangelo nel quale Cristo condanna apertamente il male che viene fatto a un bambino annunciando la sua triste fine. Un appello forte e accorato quello del vescovo della chiesa palermitana che ha portato tutti ad una azione pastorale in difesa dei bambini, dell’infanzia tradita e spesso calpestata e che va invece tutelata e salvaguardata da quella gratuita cattiveria che sporca le coscienze e ne uccide la speranza.
“I bambini – dice Nicolò Mannino, docente di Religione Cattolica e presidente del Parlamento della Legalità Internazionale – sono il vero alfabeto della vita e dell’Amore. Spesso ci siamo trovati e continuiamo a trovarci con chi già da pochi anni dalla sua nascita ha sperimentato la violenza, il rifiuto e il dolore e oggi è costretto a vivere tra le colorate ma fredde mura di un istituto. Spesso abbiamo provato a sanare le ferite dì un amore negato ma il taglio causato continua a sanguinare. Solo l’amore gratuito e vero, forte e disinteressato può aiutare tantissimi bambini a riscoprire la gratuita di un sorriso”. Poi citando Don Tonino Bello aggiunge “Dinnanzi al tribunale degli uomini siamo chiamati a rendere conto delle nostre azioni ma dinnanzi al Tribunale di Dio renderemo conto dei nostri Silenzi”.