Dai dati dell’Inapp presentati in occasione dell’ultimo numero della rivista scientifica dell’ente di ricerca Sinappsi, la quale dedica la parte monografica al tema delle politiche di sviluppo, emerge che il 99,4% del tessuto produttivo italiano è formato da piccole e microimprese (rispettivamente di 10-49 addetti e 0-9 addetti), che danno occupazione al 63,4% degli addetti del settore privato non agricolo.
Si tratta di una particolarità italiana che si è significativamente accentuata tra gli anni Novanta e il primo decennio di questo secolo, mentre nell’ultimo decennio si è lievemente attenuata, rimanendo comunque nettamente predominante. Sono i dati da cui è partita la giornata di studi organizzata dall’Inapp, nel corso della quale è stato presentato l’ultimo numero della rivista scientifica dell’ente di ricerca, Sinappsi, che dedica la parte monografica proprio al tema delle politiche di sviluppo per le piccole e le microimprese.
“Dallo sviluppo delle piccole e microimprese dipendono in misura significativa le prospettive di sviluppo dell’intera economia e del mercato del lavoro italiano”, ha commentato Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp. “Le politiche industriali e del lavoro devono essere strategicamente orientate a favorire il superamento dei limiti che le imprese di piccole dimensioni incontrano nello svolgimento delle funzioni superiori, quali l’introduzione di innovazioni, la gestione finanziaria, il marketing e l’internazionalizzazione, il miglioramento delle competenze dei lavoratori e dell’organizzazione del lavoro, lo sviluppo delle capacità manageriali. Le stesse piccole imprese, peraltro, devono trovare forme di collaborazione per svolgere in forma associata queste funzioni, che risulterebbero difficili da svolgere adeguatamente in forma individuale”, ha concluso.