L’Italia è il terzo Paese fornitore della Libia dopo la Turchia. Nel 2022, infatti, l’export nel Paese africano è cresciuto del +79,17% rispetto al 2021 con un fatturato di 2,17 miliardi di euro ed una quota di mercato del 13,35%, mentre la Turchia ha totalizzato un fatturato di 2,70 miliardi di euro e un +14,57%, con una quota di mercato del 16,54%. La Cina con un fatturato 2,26 miliardi di euro e una quota di mercato del 13,88% rispetto al 2021 rimane il primo Paese fornitore della Libia. È quanto emerge dai dati di Trade Data Monitor LLC (TDM) su elaborazione dell’ICE-Agenzia di Tripoli.
Al quarto e quinto posto Grecia e Belgio, rispettivamente con l’11,35% e il 7,93% di quota di mercato.
Invece, le importazioni in Italia dalla Libia sono cresciute del 57,88% con un fatturato di 9,97 miliardi di euro. L’Italia, però, si conferma nel 2022, il primo mercato di destinazione dell’export della Libia con una quota di mercato del 27,41% davanti a Spagna (10,33% e 3,76 mld di euro), Germania (9,76% e 3,55 mld di euro), e Cina (7,62% e 2,77 mld di euro).
Seguono, in ordine, Grecia, con un fatturato di 2,42 miliardi di euro, Francia con un fatturato di 2,14 miliardi di euro, Stati Uniti con un fatturato di 2,09 miliardi di euro e i Paesi Bassi con un fatturato pari a 2,03 miliardi di euro. L’Italia si consolida anche come primo Paese per interscambio. Nel 2022, l’interscambio Italia-Libia ha raggiunto i 12,14 miliardi di euro con un incremento pari al +61,31% rispetto al 2021 e una quota di mercato del 23,06% davanti a Cina (9,56% di quota di mercato con 5,03 mld di euro), Grecia (8,1% con 4,27 mld di euro), Spagna (7,91% con 4,16 mld di euro), Germania (7,76% con 4,08 mld di euro), Turchia (6,5% con 3,42 mld di euro) e Paesi Bassi (4,51% con 2,38 mld di euro).