Le città danno sempre più attenzione alla mobilità sostenibile e, in particolare, a quella a due ruote – cicli e motocicli – che vengono viste in modo sempre più smart.
Lo dimostra la rilevazione fatta da Focus 2R, l’Osservatorio Nazionale Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le 2 Ruote, presentata in mattinata a Milano, che testimonia un vero e proprio boom della mobilità a due ruote ed una crescita dell’attenzione dei comuni italiani nei confronti di cicli e motocicli. Cresce infatti del 4% la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone 30. In aumento, dal 20% al 24%, il numero dei comuni che consentono l’accesso delle biciclette nelle corsie riservate ai mezzi pubblici: più bassa la percentuale per quel che riguarda gli scooter (18%). Più della metà dei comuni oggetto dell’indagine (55%) autorizza il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici. Tre città su quattro offrono postazioni di interscambio bici in corrispondenza delle stazioni ferroviarie e cresce il numero dei comuni che offrono più di 500 stalli. Ancora insufficiente l’offerta di parcheggi per le due ruote a motore, visto che due città su tre non raggiungono i cinque stalli ogni mille abitanti.
Il bike sharing è l’unico indice che evidenzia un calo del numero di città in grado di offrire un servizio in condivisione, dato però compensato dall’evidente incremento del numero dei mezzi (+49%) e di abbonati (+240%). Ancora embrionale il fenomeno dello scooter sharing, per ora presente solo a Milano, Roma e Torino, ma con una forte propensione alla crescita, testimoniata dall’aumento dei veicoli in servizio (+320%) e di abbonati (+226%). Resta scarso il numero dei comuni che offrono incentivi economici per l’acquisto di biciclette, con una vera e propria propensione per quelle a pedalata assistita. È in costante aumento, invece, la percentuale di comuni (59%) che mettono a disposizione una rete di punti di ricarica elettrica dedicati alle due ruote. Anche se il 78% delle amministrazioni comunali non inserisce misure destinate a migliorare la sicurezza nei propri piani della mobilità, è sicuramente degno di nota che sono quasi raddoppiate quelle che hanno installato guardrail dotati di protezioni a misura di motociclista. Una maggiore attenzione per la vulnerabilità dei ciclisti è stata riscontrata nel 56% dei comuni indagati, mentre rimane critica la situazione del manto stradale in tutte le città italiane.
“Il 2019 si è chiuso con un mercato in crescita dal punto di vista dei cicli e motocicli, motivo per cui un maggiore interesse nei confronti di questo tipo di mobilità, soprattutto da parte dei comuni, diventa fondamentale – ha commentato Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma, che insieme a Legambiente ha promosso l’osservatorio -. Ci attendiamo un aumento dell’utilizzo di nuovi strumenti di mobilità, come i monopattini elettrici, che al pari delle due ruote, offrono soluzioni efficaci al bisogno di mobilità, ma guai ad equipararli alle biciclette come è stato fatto. Questo tipo di mezzi richiede infatti un’attenzione specifica alle regole di utilizzo e alle ricadute in termini di sicurezza”. Sul tema dei monopattini elettrici si è espresso anche il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Traversi, che ha spiegato: “Anche io chiedo regole sulla nuova mobilità. Secondo me l’emendamento proposto a fine anno ha inciso in maniera forte rispetto a un percorso ordinato che si stava facendo e questo ha scardinato quanto di buono aveva fatto Toninelli. Non si può modificare un settore di questo tipo a colpi di emendamenti, ma serve un processo più organico. Già nel Milleproroghe verrà presentato qualcosa di diverso e poi andremo a definire una regola più chiara”. (Italpress)