venerdì, 22 Novembre, 2024
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Bankitalia. E se il prossimo Governatore fosse donna?

Ignazio Visco, il decimo Governatore della Banca d’Italia, termina il secondo e ultimo mandato il 31 ottobre prossimo. Ricopre questa carica dall’1 novembre 2011 e la legge n.262 del 2006 dispone che: “Il Governatore dura in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato. Gli altri membri del direttorio durano in carica sei anni, con la possibilità di un solo rinnovo del mandato.”

In precedenza la nomina era vitalizia e la tradizione si interrompe, con la legge suddetta e con il governatore Antonio Fazio (dal 4 maggio 1993 al 20 dicembre 2005 a seguito delle sue dimissioni in quanto coinvolto in questioni giudiziarie) e Governatore viene nominato Mario Draghi, direttore generale del Tesoro.

Che venga nominata una donna Governatrice non sembra facile, ma neanche è impossibile, anche se vi è consuetudine – di massima – di promuovere a tale carica il direttore generale, benché le eccezioni riguardano proprio i Governatori Visco e Fazio, entrambi da Vice direttori generali della Banca, come l’attuale membro del Direttorio e Vice Direttrice Generale Alessandra Perrazzelli dal 2019.

L’attuale Direttore generale, Luigi Federico Signorini dall’11 marzo 2021, è subentrato a Daniele Franco, nominato il 13 febbraio 2021 capo del MEF nel governo Draghi, il quale a sua volta era subentrato a Fabio Panetta designato, dal primo gennaio del 2020, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea.

Come è noto, la Banca d’Italia nasce nel 1893, durante il Governo Giolitti, dalla fusione fra quattro fondamentali banche in quel momento operanti sul territorio ed esattamente: la Banca Nazionale nel Regno d’Italia (già Banca Nazionale negli Stati Sardi), la Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di Credito per le Industrie e il Commercio d’Italia e con la gestione liquidatoria della Banca Romana.

Essa godeva, insieme ai Banchi di Napoli e di Sicilia, del privilegio di emissione e fungeva da “banca delle banche” attraverso il risconto delle cambiali, senza alcun potere di vigilanza sulle altre banche, rimanendo una società per azioni di diritto privato, al cui vertice sedeva un direttore che, a far data, dal 1928 è stato elevato a Governatore.

Attualmente la nomina del Governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia, formato da 13 membri. Analogo procedimento si applica anche, nei casi previsti dall’articolo 14.2 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, per la revoca del Governatore e, cioè: “Un Governatore può essere sollevato dall’incarico solo se non soddisfa più alle condizioni richieste per l’espletamento delle sue funzioni o si è reso colpevole di gravi mancanze.”

Bonaldo Stringher (cl.1854) è stato il primo a ricoprire tale nuovo ruolo di Governatore (dal 1928 fino alla  morte, nel 1930), proveniente dalla stessa funzione di vertice a capo della Banca, come direttore generale per il lunghissimo periodo di ben 28 anni, dal 1900 al 1928 e terzo in ordine cronologico, preceduto dal primo, Giacomo Grillo (1893-1894) e da Giuseppe Marchiori (1894-1900).

Così alcuni governatori, fino a quando la carica era vitalizia (2006), hanno ricoperto questo ruolo per lunghi periodi, alcuni dei quali proseguendo in altri prestigiosi incarichi. Vincenzo Azzolini fu governatore per 13 anni, dal 1931 al 1944; Guido Carli per ben 15 anni, dal 1960 al 1975, Paolo Baffi dal 1975 al 1979, e Carlo Azeglio Ciampi per 14 anni dal 1979 al 1993 , eletto poi  alla Presidenza della repubblica dal 1999 al 2006
Il periodo più lungo, come funzioni di vertice, nel sistema bancario, è da attribuire a Mario Draghi, che ha ricoperto la carica di Governatore  dal 2006 al 31 ottobre 2011 e, senza soluzione di continuità, dal giorno successivo, primo novembre al 31 ottobre 2019, quella di Presidente della Banca Centrale Europea (BCE).
Anche Luigi Einaudi è stato Governatore della Banca d’Italia dal gennaio 1945 all’11 maggio del 1948, data in cui fu eletto Presidente della Repubblica e completò il mandato l’11 maggio del 1955.

La Banca d’Italia, Istituto di diritto pubblico, è parte integrante, dal 1998, del Sistema europeo di Banche centrali (SEBC) ed agisce secondo gli indirizzi e le istruzioni della Banca centrale europea (BCE), con lo scopo di mantenere la stabilità dei prezzi, nonché la stabilità e l’efficienza del sistema finanziario, in armonia col dettato costituzionale di cui all’articolo 47: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”

È evidente come le vicende finanziarie ed economiche degli ultimi 20 anni, sia interne che internazionali, impongano visioni globali estese ai prevalenti settori merceologici e valutazioni approfondite sempre maggiori per evitare sorprese come il recente fallimento della Silicon Valley Bank ci insegna col rischio di un inevitabile contagio.

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