lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

Usa. Il Dipartimento di Giustizia chiede alla Corte Suprema di sostenere la legge sulle armi da violenza domestica

Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto alla Corte Suprema di autorizzare una legge federale che possa rendere l’ordine restrittivo di possedere armi da fuoco un crimine per le persone sottoposte a violenza domestica.

Una giuria di tre giudici della Quinta Corte d’Appello del circuito statunitense di New Orleans ha dichiarato che il divieto era incostituzionale, affermando che violava il secondo emendamento alla costituzione degli Stati Uniti, che protegge il diritto di portare armi. È stata l’ultima vittoria dei difensori dei diritti delle armi da quando una sentenza della Corte Suprema dello scorso giugno ha concesso alle persone un ampio diritto di portare armi da fuoco fuori casa.

La sentenza della Corte Suprema ha affermato che le restrizioni devono essere “coerenti con la tradizione storica sulla regolamentazione delle armi da fuoco” e non semplicemente promuovere un importante interesse del governo.

La petizione del Dipartimento di Giustizia per appellarsi alla Corte Suprema è stata pubblicata da Jake Charles, professore di diritto alla Pepperdine University con esperienza in questioni relative al controllo delle armi. “Ogni anno negli Stati Uniti – si legge nella petizione – si verificano più di un milione di atti di violenza domestica e la presenza di un’arma da fuoco aumenta la possibilità che la violenza si trasformi in omicidio”. Il Dipartimento di Giustizia, inoltre, sta portando avanti l’appello della Corte Suprema con un “programma molto accelerato”, in modo che i giudici possano occuparsi del caso prima della fine dell’attuale mandato. Nella sua decisione, il pannello del Quinto Circuito, composto da tre giudici nominati dai repubblicani, ha respinto la dichiarazione di colpevolezza e la condanna a sei anni di reclusione per Zackey Rahimi. L’uomo aveva ammesso di possedere armi nella sua casa di Kennedale, in Texas, e di aver partecipato a cinque sparatorie nel dicembre 2020 e nel gennaio 2021. Rahimi era stato sottoposto a un ordine restrittivo dal febbraio 2020, a seguito della presunta aggressione a un’ex fidanzat

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