Presso l’ospedale Regina Apostolorum si è tenuto ad Albano (Roma), un importante convegno sul tema dell’obesità “Gestione clinica dell’obesità nel 2023: I key points”.
Il congresso, organizzato dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME) e dalla Società Italiana dell’Obesità (SIO) in collaborazione con la Direzione dell’ospedale Regina Apostolorum, ha focalizzato l’attenzione sulla problematica emergente legata all’aumento in Italia dei casi affetti da obesità. Infatti, si stima che siano ben 6 milioni gli italiani obesi, per cui è necessario indispensabile creare riferimento per la buona pratica clinica nella gestione di una malattia così complessa e così diffusa – le cui conseguenze hanno un impatto gravemente sfavorevole sulla qualità e l’aspettativa di vita delle persone che ne sono affette.
Durante il convegno è stata presentata la linea guida “Terapia del sovrappeso e dell’obesità resistenti al trattamento comportamentale nella popolazione adulta affetta da comorbilità metaboliche” da parte dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME) e pubblicata sul sito del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
La Linea guida, prodotta dal gruppo multidisciplinare costituito da AME in collaborazione con SIO, la Società Italiana della Chirurgia dell’Obesità (SICOB), l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e la Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (SIGE), rappresenta appunto il documento guida a cui devono fare riferimento i medici per la gestione clinica dei pazienti affetti da obesità.
Enrico Papini, Direttore scientifico, Endocrinologo ha dichiarato “Fino a un recente passato le persone con obesità sono state considerate in qualche modo responsabili del proprio stato, sia nel sentire comune sia da parte dalla comunità medica. Al contrario, oggi è chiaro che l’obesità è una malattia determinata da una complessa interazione tra ambiente e predisposizione genetica. L’individuo affetto da obesità, infatti, si alimenta in modo inappropriato perché spinto da una serie di complessi meccanismi che in larga parte sfuggono al proprio controllo.
Una persona magra quando mangia avverte per tempo lo stimolo della sazietà, mentre il paziente con obesità, a causa della carenza o inefficacia dei fattori interni che inducono la sazietà, continua ad assumere cibo. Molti, tra medici e pazienti, pensano che basterebbe un carattere fermo per controllare il peso; questo, però, non corrisponde a verità: sarebbe come dire che basterebbe un po’ di buona volontà per non essere diabetici o non avere la pressione del sangue alta.” Prosegue e conclude Papini “Il secondo punto che radicalmente cambia la nostra prospettiva della malattia è il suo trattamento.
L’obesità non è più una malattia orfana di farmaci. Infatti, parallelamente a questo sviluppo di conoscenze fisiopatologiche, sono state sviluppate strategie terapeutiche basate su farmaci innovativi, estremamente più efficaci e sicuri rispetto al passato. È quindi possibile intervenire non solo sulla cura della obesità conclamata ma anche cambiare la storia naturale delle persone che sviluppano un incremento ponderale allarmante e progressivo nel corso degli anni. Infine, nelle circostanze più severe, la chirurgia bariatrica e metabolica costituisce una procedura efficace, duratura e gravata da un modesto rischio di complicanze per il controllo del peso nei pazienti affetti da obesità grave”.