Con l’approvazione di qualche giorno fa al Senato del Ddl “Anziani” occorre iniziare a prendere confidenza con un nuovo acronimo, LEPS, livelli essenziali per le prestazioni sociali.
Il disegno di legge, che recepisce le indicazioni di Terzo Settore e categorie professionali di riferimento, impegna il Governo ad adottare misure volte all’invecchiamento attivo, alla promozione dell’autonomia e alla prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell’assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative. La disposizione prevede, in via sperimentale e progressiva, l’introduzione di una prestazione universale graduata, in sostituzione dell’indennità di accompagnamento: le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come erogazione in denaro o sotto forma di servizi alla persona.
“Una misura straordinaria per adeguare il sistema di welfare italiano ai nuovi bisogni sociali, promuovere il benessere delle persone anziane e mettere le famiglie in condizione di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale durante la terza età della propria vita e gli inevitabili costi correlati, in particolare nel caso di non autosufficienza” afferma il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che ringrazia il Viceministro Maria Teresa Bellucci per il lavoro svolto e il coordinamento con le forze politiche al Senato. “La celere approvazione del testo – aggiunge – dimostra il senso delle istituzioni di maggioranza e opposizione a Palazzo Madama su misure di grande impatto come le nuove tutele a favore di soggetti non autosufficienti”.
I LEPS, strettamente imparentati con i ben noti LEA – Livelli Essenziali di Assistenza ma specifici per i soggetti anziani non autosufficienti o con ridotta autonomia, “sono costituiti dagli interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura, […], con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità”.
Essi sono organizzati e realizzati al livello territoriale dagli ATS – Ambiti Sociali Territoriali che costituiscono la sede necessaria nella quale programmare, coordinare, realizzare e gestire gli interventi, i servizi e le attività utili al raggiungimento dei LEPS medesimi.
La Conferenza unificata – riunita su iniziativa del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro della Salute e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze – dovrà provvedere alla definizione delle linee guida per l’attuazione degli interventi e per l’adozione di atti di programmazione integrata, garantendo l’omogeneità del modello organizzativo degli ATS e la ripartizione delle risorse assegnate dallo Stato per il finanziamento dei LEPS.
Vediamo quali sono le aree di intervento dei LEPS. I servizi socio-assistenziali, volti a promuovere la continuità e la qualità di vita a domicilio e nel contesto sociale di appartenenza delle persone anziane non autosufficienti, comprese le nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane, sono erogati dagli ATS, nelle seguenti aree:
Assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari:
- supporto nello svolgimento delle attività fondamentali della vita quotidiana, caratterizzato dalla prevalenza degli interventi di cura della persona e di sostegno psico-socio-educativo anche ad integrazione di interventi di natura sociosanitaria;
- soluzioni abitative, anche in coerenza con la programmazione degli interventi del PNRR: ricorso a nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane, rafforzamento degli interventi delle reti di prossimità intergenerazionale e tra persone anziane, adattamenti dell’abitazione alle esigenze della persona con soluzioni domotiche e tecnologiche che favoriscono la continuità delle relazioni personali e sociali a domicilio, compresi i servizi di telesoccorso e teleassistenza
Servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie:
- pronto intervento per le emergenze temporanee, diurne e notturne, gestito da personale qualificato;
- servizio di sostituzione temporanea degli assistenti familiari in occasione di ferie, malattia e maternità;
- attivazione e organizzazione mirata dell’aiuto alle famiglie valorizzando la collaborazione volontaria delle risorse informali di prossimità e quella degli enti del Terzo settore anche mediante gli strumenti di programmazione e progettazione partecipata;
Servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie:
- messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro degli assistenti familiari, in collaborazione con i Centri per l’impiego del territorio;
- assistenza gestionale, legale e amministrativa alle famiglie per l’espletamento di adempimenti.