mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Esteri

Hong Kong: incarcerati gli attivisti organizzatori delle veglie di piazza Tiananmen. Sospetto di complicità con paesi stranieri

Tre ex organizzatori della veglia annuale di Hong Kong, in ricordo delle vittime della repressione cinese nel 1989 contro le proteste a favore della democrazia, sono stati incarcerati, sabato, per quattro mesi e mezzo. Il motivo è il non aver fornito, alle autorità, informazioni sul gruppo, in conformità con una legge sulla sicurezza nazionale . Chow Hang-tung, Tang Ngok-kwan e Tsui Hon-kwong furono arrestati, nel 2021, durante una repressione del movimento pro-democrazia della città a seguito di massicce proteste. Erano leader dell’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina.

La scorsa settimana sono stati giudicati colpevoli. L’alleanza era conosciuta per aver organizzato veglie a lume di candela a Hong Kong nell’anniversario della repressione da parte dell’esercito cinese delle proteste a favore della democrazia di piazza Tiananmen. Si è sciolta nel 2021 su imposizione della legge di Pechino sulla sicurezza nazionale. Per molti, tale chiusura ha dimostrato che le libertà e l’autonomia, promesse quando Hong Kong è tornata alla Cina nel 1997, stanno sempre più diminuendo. Prima del suo scioglimento, la polizia aveva cercato dettagli sulle sue operazioni e finanze in relazione a presunti legami con gruppi democratici all’estero, accusandola di essere un agente straniero.

Ma il gruppo ha rifiutato di collaborare, sostenendo che la polizia non aveva il diritto di chiedere tali informazioni. In base alle norme di attuazione della legge sulla sicurezza, il rifiuto comporta una pena fino a sei mesi di carcere e una multa, in caso di condanna, di 100.000 dollari di Hong Kong ( circa 13.000 euro). Per Chow, la sicurezza nazionale viene usata come pretesto per condurre una guerra contro la società civile. Non essendo emerso nulla che potesse dimostrare che il gruppo fosse un agente straniero, la condanna significava punire le persone per aver difeso la verità. Emettendo le sentenze, il magistrato principale, Peter Law, ha affermato che si tratta del primo caso ai sensi della nuova legge. La sentenza deve, perciò, inviare un chiaro messaggio alla società sul fatto che la legge non perdona alcuna violazione.

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