Lo slogan dice tutto: “loro ti hanno spento noi – che siamo di più – ti riaccendiamo”.
Tanti ceri accompagnati da una lettera da posare davanti la tomba del beato padre Pino Puglisi nella Cattedrale di Palermo. Protagonisti i giovani studenti e studentesse dell’Istituto Superiore Statale “Filippo Parlatore” di Palermo in piena attività culturale inerente il progetto formativo “Ricercatori dell’Alba”.
A guidare l’iniziativa il docente Nicolò Mannino che sottolinea: “La fede alberga abbondantemente nel cuore dei nostri adolescenti come pure l’amore alla vita e la gratitudine verso chi ha pagato caro il suo agire a favore di una cultura di vita e di riscatto“.
Tanti ceri, frutto dei risparmi dei giovani, e una lettera che andrà a comporre un capitolo del nuovo libro che sta nascendo in casa Parlamento della Legalità Internazionale dal titolo “Il Mio Nome è Amore”. Sono veramente particolari e commoventi le lettere scaturite dal cuore di tanti adolescenti che, pur non avendo conosciuto personalmente la vita di Padre Pino Puglisi, hanno avuto modo di recarsi in via Piazzetta Padre Pino Puglisi (ex piazzetta Anita Garibaldi) dove abitava il prete scomodo a Brancaccio. Li nell’aprile del 1994 a conclusione del progetto formativo culturale dal titolo “Quando la paura non ci fa più paura”, Nicolò Mannino (con i risparmi dei suoi studenti) ha posato una targa con la scritta “Il tuo coraggio nelle nostre azioni, la tua semplicità nei nostri occhi, nel Vangelo la nostra certezza e le note della nostra speranza. A Padre Puglisi noi giovani liberi. La mafia è forte ma Dio è Onnipotente”.
Il giovane che l’ha fissata al muro ha garantito che nessuno l’avrebbe mai danneggiata nonostante il monito contro la mafia e a favore della fede in dio. “Professore – ha detto lo studente nell’anonimato – questa targa non la romperanno mai perché è frutto dei nostri risparmi e inno della nostra fede“. L’iniziativa ha incassato il plauso del Vicario della scuola, la professoressa Teresa Cirivello, e del dirigente Scolastico Sergio Picciurro che il prossimo 26 maggio a Roma, nella prestigiosa sala del Campidoglio, ritirerà il premio “In Caritate Servire”, premio culturale internazionale organizzato dall’Associazione di Volontariato Onlus “E Ti Porto in Africa”, dal dottor Vincenzo Mallamaci, uomo da sempre impegnato in attività culturali di alto livello di espressione umanitaria specie nelle terre dove tanti bambini muoiono dinnanzi all’indifferenza di un mondo che spesso si gira dall’altra parte del “bene”.