L’ Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) nel maggio 2022 ha avviato, via web, una raccolta firme con l’obiettivo di proporre un’azione risolutiva per bandire in tutta l’Unione Europea il commercio di pellicce e prodotti associati. Molte associazioni europee hanno partecipato alla mobilitazione e, in meno di 9 mesi, ben 1,7 milioni di persone hanno aderito alla campagna “Fur Free Europe”. Secondo l’Oipa, gli animali, sfruttati per la loro pelliccia, patiscono notevoli sofferenze, vivendo in allevamenti intensivi dentro minuscole gabbie metalliche dove, pure in sovrannumero, restano confinati senza mai uscirne.
Il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto, ha spiegato «Speriamo che in tempi brevi l’allevamento di animali da pelliccia e il commercio di prodotti da questo derivato diventino soltanto un brutto ricordo del passato: ora è il momento di un’Europa fur-free. Oggi abbiamo un’opportunità senza precedenti per realizzare nell’Unione Europea questo obiettivo per una serie di motivi: l’industria delle pellicce sta affrontando una crisi economica e un’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19; inoltre, 12 paesi dell’Ue (Italia compresa) hanno recentemente chiesto alla Commissione Europea di esaminare le opzioni per il divieto permanente dell’allevamento di animali da pelliccia nell’Ue e di presentare una proposta legislativa per raggiungere questo obiettivo; perché la stessa Commissione sta rivedendo la legislazione sul benessere degli animali, revisione che offre l’opportunità d’introdurre un divieto sia sulla produzione che sul commercio di pellicce d’allevamento; infine, perché centinaia di brand sono diventati fur-free, rispondendo alle esigenze etiche dei loro clienti».