In prossimità dell’8 marzo Festa della Donna, come definita, nell’accezione comune, la Giornata internazionale della donna, viene presentato il nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera dei deputati.
Proprio con sentimenti di riflessione e di accorta analisi, come vorrebbe la motivazione di questa “giornata”, questa mattina il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione del nuovo allestimento, dove sarà esposto anche un suo ritratto, ha affermato: “Per me è una emozione un po’ particolare, quella che provo in questo palazzo, che mi ha fatto riflettere personalmente sul percorso che ho fatto in relazione al tema oggetto di questa mattinata.” Ha continuato: “Ho varcato la soglia di questo palazzo a 29 anni, mi trovai da parlamentare alla prima esperienza a vicepresidente della Camera – ha aggiunto -. È stata una delle tante volte che sono stata messa alla prova, è stata una delle tante volte nella quale mi sono trovata a fare qualcosa che apparentemente era più grande di me”. La premier ha ricordato: “C’è una buona notizia in quello che può sembrare un pregiudizio: voglio dire alle donne di questa nazione che il fatto di essere quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio, purché noi non siamo vittime di quel pregiudizio”. Così ha proseguito il presidente del Consiglio: “Anche io qualche volta mi sono fatta convincere che forse il mio posto era un altro, poi il mio anticonformismo ha avuto la meglio. Il punto non è quale sia il ruolo che gli altri hanno deciso per te, il punto è se tu lo accetti”.
Così ha concluso: “Sono soprattutto le donne a dover credere più nelle loro capacità, devono rifiutare la logica che a volte porta a preferire di competere tra loro”.Ho sempre pensato non esistano le politiche femminili ma la visione femminile della politica che riguarda la politica a 360 gradi. Il punto non è quante donne ci sono ma in quali ruoli, la sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata donna, è uno degli obiettivi che mi do, credo questa sia la grande sfida della parità”.
