Quella Italiana sembra sempre più una scuola pubblica per e’lite, che non sa trattare come dovrebbe chi è più in difficoltà. Come gli allievi iscritti in aree difficili, i giovani con disabilità e che non sono italiani.
A confermarlo è l’ultimo Country Report sull’Italia elaborato dalla Commissione europea, sul quale Anief ha realizzato un focus e dal quale emerge che nonostante i recenti miglioramenti nella qualità dell’istruzione scolastica, le ampie e persistenti disparità regionali nei risultati dell’apprendimento continuano a destare grande preoccupazione.
La dispersione scolastica italiana non è solo maggiore rispetto agli altri Paesi, molto lontano dalla Strategia Europa 2020 che lo poneva al 10%, anziché oltre il 14% che si ravvisa nel nostro Paese. Ora – osserva l’Anief – si scopre che a figurare in alto numero tra chi è destinato a diventare Neet ci sono i giovani del Sud, tanti giovani disabili e stranieri.
Il Country Report sull’Italia si sofferma anche sul fatto che “sinora non è stata adottata ne’ discussa alcuna azione politica per ridurre le differenze nel livello di istruzione tra gli studenti italiani”. E non è solo un problema di finanziamenti, anche se rimane tra i principali. Perché per superare la didattica per le e’lite, “sottrarre, assumere efficacemente e motivare gli insegnanti è fondamentale”.