domenica, 15 Dicembre, 2024
Economia

Messina (Assoturismo Confesercenti): la ripresa c’è, ma alle imprese turistiche mancano 50 mila addetti

Il turismo torna a correre, ma non c’è il personale. Dopo la decisa ripresa del 2022, anche per l’anno in corso si prevede un aumento dei flussi di turisti, dall’Italia e dall’estero. “La crescita del settore, però, si scontra sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale”, commenta la Confesercenti, “per la Pasqua ed i mesi primaverili dei Ponti– periodi di picco della domanda – è possibile stimare oltre 50 mila lavoratori ‘mancanti’ nelle imprese turistiche”.

Una crisi paradossale

A lanciare l’allarme è Assoturismo di Confesercenti, sulla base di elaborazioni sul mercato del lavoro condotte da Cst. “Nel 2022 i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane hanno raggiunto quota 400 milioni e la tendenza appare favorevole anche per il 2023 sia sul fronte del turismo interno che da oltre confine”, spiega la Confederazione, “Una situazione paradossale: da un lato si prospetta un aumento del volume della produzione e dei posti di lavoro creati, dall’altro le imprese del settore continuano a registrare carenza di addetti. La difficoltà nella ricerca del personale ha assunto anzi un contorno ormai strutturale, che si manifesta regolarmente già dagli anni pre-pandemia, ma che sta diventando sempre più grave con la ripartenza del comparto”.

Le difficoltà di reperimento

“Per il trimestre febbraio-aprile, vale a dire il periodo di riapertura delle imprese stagionali e della ripresa dei flussi turistici in Italia, si prevede un fabbisogno di circa 210mila addetti nelle imprese turistiche”, calcola la Confederazione, “Ma i lavoratori non si trovano: complessivamente, in media le imprese segnalano difficoltà di reperimento delle figure professionali nel 34% dei casi, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati. Una percentuale che sale addirittura al 52% nella ristorazione, mentre scende al 26,7% nelle altre imprese del turismo”.

Figure professionali cercate

“I profili necessari sono per il 2,6% di professioni con elevata specializzazione” puntualizza la Confesercenti, “l’81,5% professioni qualificate, l’1,3% di addetti specializzati e il 14,6% di professioni non qualificate. Ma sono proprio queste ultime figure quelle di più difficile reperimento, in particolare facchini, camerieri semplici, lavapiatti e addetti alle pulizie. Per un cameriere semplice si parte da 1560 euro lordi al mese, per capo cuoco o capo barista si parte sopra i 1.740 euro mensili, lo stesso per un primo portiere”.

Conseguenze sul comparto

“La mancanza di personale porterà nei prossimi mesi le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo dei processi produttivi”, fa presente la Confederazione, “senza trascurare che le destinazioni competitors dell’Italia sono già pronte a migliorare i volumi degli arrivi turistici del 2022. In particolare, per le imprese che non riusciranno a reperire tutti gli addetti necessari è possibile stimare una perdita media di fatturato nel periodo del -5,3%, con conseguente abbassamento degli standard qualitativi e impatti sulla produttività”

Emergenza blocca le attività

“La questione della mancanza di personale nel turismo ha ormai raggiunto le dimensioni di una vera e propria emergenza. Così è impossibile gestire i picchi di attività, in particolare in alcune aree come la riviera romagnola. Ma problemi si riscontrano anche in Sicilia e in Sardegna”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Abbiamo bisogno di trovare una soluzione, anche utilizzando le risorse del Piano nazionale di ripresa. Servono politiche attive, ora quasi del tutto assenti: come Assoturismo Confesercenti abbiamo stretto con Adecco un’alleanza contro il mismatch, ma non si può lasciare l’incontro tra domanda e offerta al passaparola o alle iniziative private”.

Vertice con il ministro

Per Vittorio Messina ora, “bisogna rafforzare la formazione professionale regionale di figure turistiche, e aprire ai pensionati e ai ragazzi in età scolare prevedendo occupazioni temporanee a totale esenzioni di imposta. E poi pensare a normative speciali per garantire una ‘staffetta’ tra i lavoratori nelle attività stagionali. Pure la gestione del Reddito di Cittadinanza e dei flussi di immigrazione va ripensata, collegandola a opportunità di formazione. Ma è necessario risolvere anche il problema della mobilità dei lavoratori: servono agevolazioni per contratti che garantiscano non solo formazione ma anche vitto e alloggio, un onere per le imprese da almeno 600 euro al mese per lavoratore. Nelle prossime settimane”, conclude il presidente di Assoturismo Confesercenti, “presenteremo specifiche proposte normative al Ministro del Turismo Daniela Santanchè e al Ministro del lavoro Marina Elvira Calderone”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Coronavirus, Moretta subito “Punto di Ascolto” dei commercialisti a sostegno delle fasce più deboli

Redazione

Effetto virus. Confesercenti: 70 miliardi di consumi in meno. Alle imprese ora aiuti e sgravi fiscali

Maurizio Piccinino

Negozi chiusi, il crollo economico avrà effetti devastanti per le imprese. La Confederazione stima una perdita per 60 miliardi. Comparto turistico azzerato

Maurizio Piccinino

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.