Secondo le proiezioni Associated Press, Lori Lightfoot, attuale sindaco di Chicago, non concorrerà alla rielezione, non essendo riuscita ad ottenere i voti necessari per passare al ballottaggio, in programma il 4 aprile. La sconfitta segna la fine della sua carriera come Primo Cittadino di colore della città e prima persona apertamente gay a ricoprire la carica. La sfida al ballottaggio vedrà scontrarsi Paul Vallas, ex amministratore delegato delle scuole di Chicago, e Brandon Johnson, commissario della Contea di Cook approvato dalla Chicago Teachers Union. Ideologicamente, la scelta tra Vallas e Johnson è netta. Vallas si è presentato come un candidato moderato amante della legge e dell’ordine, mentre Johnson ha seguito un’agenda progressista. Gli abitanti di Chicago hanno inviato un messaggio di cambiamento. Lori Lightfoot è il primo sindaco di Chicago eletto in carica a perdere la rielezione dal 1983, quando Jane Byrne, la prima donna sindaco della città, perse le primarie. La criminalità persistente è stata la prima motivazione della sconfitta di Lightfoot. Il crimine rappresenta una delle principali preoccupazioni tra gli abitanti di Chicago, con un numero in aumento durante il suo mandato. Ampiamente previsto il successo di Vallas, avendo costruito la sua campagna attorno al pugno duro contro la criminalità, ottenendo consensi nelle zone settentrionali e nordoccidentali della città, ricche di voti. Ha anche ottenuto il sostegno del Chicago Fraternal Order of Police. E’ stato un mandato difficile per Lori Lightfoot. Lodata per la sua gestione della pandemia, ha dovuto affrontare i violenti disordini nati sulla scia della morte di George Floyd per mano di un agente di polizia bianco a Minneapolis. Avendo perso il sostegno che un tempo aveva nei quartieri lungolago di Chicago e con i principali sindacati che lavoravano contro di lei, era tra i sette candidati di colore in competizione per l’elezione. Ha affrontato una forte concorrenza: Johnson aveva il sostegno e i vantaggi organizzativi della potente Chicago Teachers Union, così come Willie Wilson, un imprenditore anch’esso di colore.