mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Scoperto il segreto del fungo “criniera di leone”, in grado di contrastare le malattie neurogenerative

“L’Hericium Erinaceus”, un fungo che da noi è chiamato “criniera di leone”, si trova in tutto l’emisfero del nord Europa, in Asia e nel nord America. Si tratta di un fungo commestibile e abbastanza raro da trovare, che viene utilizzato, non troppo spesso, anche in cucina. Per via del suo aspetto, gli sono stati attribuiti una seria di bizzarri nomi tra cui: criniera di leone, testa di scimmia, fungo di scimmia e barba di vecchio. L’Hericium ha una lunga storia di utilizzo nella medicina tradizionale, sia in Cina che in Giappone, per le sue antiche proprietà cicatrizzanti. Oggi, seppur dopo migliaia di anni, anche gli occidentali stanno riscoprendo questo fungo dall’aspetto insolito.

Recentemente, un team di ricercatori, provenienti da Australia e Corea del Sud, ha scoperto un composto bioattivo del Hericium Erinaceus che agisce sul sistema nervoso sull’asse dello stress, ansia, malinconia, ma anche su deficit della memoria, sulla riduzione della concentrazione e sulla stimolazione della crescita dei nervi.
“La nostra idea era quella di identificare composti bioattivi da fonti naturali che potessero raggiungere il cervello e regolare la crescita dei neuroni, con conseguente miglioramento della formazione della memoria”, ha spiegato un autore dello studio, Ramon Martinez-Marmol dell’Università del Queensland.

Lo studio ha svelato che l’Hericium è efficace grazie ai due agenti attivi contenuti nel fungo stesso: Erinacine e Ericenoni, principi in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, di proteggere i neuroni dai danni di alcune sostanze neurotossiche e di stimolare la rigenerazione delle cellule nervose. In questo senso, il fungo potrebbe essere utilizzato per la rigenerazione del tessuto cerebrale e per la riparazione cellulare. Questo fungo sembrerebbe essere l’unica fonte in natura con tali caratteristiche.

Secondo il team internazionale, un futuro impiego di questo composto potrebbe proteggerci dai disturbi neurodegenerativi come la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla.

 

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