Semplificare, razionalizzare e centrare obiettivi che diano risultati verificabili. Il via libera al riordino degli incentivi alle imprese è arrivato dal Consiglio dei Ministri che tra le novità prevede un “codice” per definire procedure e finalità nell’uso delle risorse finanziarie. Un programma che ha una gittata temporale di due anni perché mettere mano all’intreccio delle agevolazioni finanziarie e fiscali nazionali e regionali assicurate alle imprese non è facile. Secondo il disegno di legge, proposto dal Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Governo pone le basi per razionalizzare gli incentivi, ridurre i tempi e i costi delle richieste.
Programmazione e risultati
Tra le indicazioni fondanti della svolta “semplificativa” varata dal Cdm viene introdotta la programmazione degli interventi “da parte di ciascuna amministrazione e indicazione della loro estensione temporale, anche pluriennale, in modo da assicurare un sostegno tendenzialmente continuativo e adeguato alle finalità stabilite”. Inoltre sarà verificata la “misurabilità dell’impatto economico degli incentivi, sulla base della valutazione in itinere ed ex post degli effetti ottenuti; rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato del Paese”, si puntualizza nel disegno di legge, “con particolare riferimento alle politiche d’incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno; valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale”.
Piattaforma incentivi.gov.it
In merito al capitolo digitalizzazione il testo varato dal Cdm punta sulla digitalizzazione e la semplicità delle procedure d’incentivazione. È previsto un maggior coordinamento di strumenti già attivi, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato (Rna) e la piattaforma telematica “incentivi.gov.it”.
Il codice degli incentivi
Le direzioni in cui si svilupperà il progetto prevede la “razionalizzazione degli incentivi”, attraverso l’individuazione di un insieme di modelli agevolativi; la “codificazione” delle regole procedurali concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese, che saranno armonizzate e coordinate in un “codice degli incentivi”.
La certezza temporale
Tra gli obiettivi – previsti nella stesura dei decreti legislativi – c’è la “pluriennalità e certezza dell’orizzonte temporale” dei fondi erogati. In altri versi la filosofia che ispira questo capitolo della riforma è quella di un riassetto che non pregiudichi l’ammontare totale delle risorse concesse ma le riorganizzi, all’interno di una tempistica certa. I fondi in ballo non sono pochi. Dalla Relazione annuale sugli interventi di sostegno alle attività produttive, nel 2021 le misure anti-Covid e gli aiuti per l’energia, si è arrivati a 25 miliardi di euro concessi con un aumento del 165% rispetto al 2020.
Accelerare le procedure
Controlli e semplificazioni vanno a braccetto. Sono previsti protocolli operativi per accelerare il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc) e della documentazione antimafia.
Intelligenza artificiale
Ci sarà anche un ambito più sofisticato, con l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale, un aiuto per migliorare il monitoraggio sullo stato di attuazione delle singole misure. Nel percorso di attuazione il ministro Adolfo Urso, assicura che ci sarà un coinvolgimento delle imprese: “Realizzeremo insieme, anche con loro, i decreti attuativi che dovranno dare sostanza”.
I tempi di attuazione
I decreti legislativi dovranno essere adottati su proposta del ministro delle Imprese e del made in Italy, di concerto con i ministeri dell’Economia, degli Affari Ue-Sud-Pnrr, dell’Ambiente e sicurezza energetica, degli Affari regionali, delle Riforme e del Lavoro.