Via libera dal Consiglio dei ministri al nuovo “codice degli incentivi” per bloccare l’estrema frammentazione delle attuali politiche di incentivazione e raggiungere la piena efficienza degli interventi per le imprese. Il Decreto di Legge è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 in coerenza con le indicazioni del DEF e con il PNRR e prevede tra gli obiettivi anche la semplificazione delle norme in materie di investimenti e interventi nel Mezzogiorno. La revisione degli incentivi costituisce infatti un passaggio necessario anche per la promozione della politica industriale italiana che richiede sul piano nazionale un maggiore efficientamento degli interventi per le imprese nonché di orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale.
“Il provvedimento nasce dalla necessità di avere una riforma organica per fermare la giungla degli incentivi. L’obiettivo è semplificare e omogenizzare. Le sfide globali di oggi – continua il Ministro – hanno bisogno di risposte mirate e coerenti con un sistema degli incentivi compiuto e coordinato che possa rappresentare un corpus organico di regole che sia di riferimento tanto per i decisori pubblici che per le imprese”, commenta il ministro delle imprese e Made in Italy Adolfo Urso. Nell’ultimo anno di rilevazione (il 2021), il sistema agevolativo nazionale ha fatto registrare un numero complessivo di 1.982 interventi agevolativi, di cui n. 229 delle amministrazioni centrali e n. 1.753 delle amministrazioni regionali.
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà adottare i decreti delegati entro 24 mesi. Inoltre il CDM ha approvato il Decreto Legislativo di attuazione della Direttiva UE 2019/2161 c.d. “Direttiva Omnibus” sulle nuove disposizioni normative per rafforzare la tutela dei consumatori nel caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere, e operano una revisione dell’impianto sanzionatorio al fine di garantire la massima armonizzazione a livello europeo nella tutela dei consumatori, adeguando altresì le previsioni normative alle evoluzioni soprattutto dei modelli di business e delle transazioni on-line.
Tra le principali novità introdotte dal provvedimento c’è la trasparenza di informazione verso i consumatori, in particolare per gli annunci di riduzione di prezzo di un prodotto. Per tutelare il consumatore dovrà essere infatti indicato anche il prezzo più basso praticato dal professionista nei 30 giorni precedenti. Un’altra novità riguarda le pratiche commerciali scorrette con l’introduzione di una nuova tipologia di pratica ingannevole. Nel caso di promozione di un bene in uno Stato membro, che risulta identico a un bene commercializzato in altri Stati Ue, anche se diverso per composizione o caratteristiche (c.d. dual quality), il regime sanzionatorio sarà modificato con l’aumento da 5 a 10 milioni di euro del massimo edittale delle sanzioni irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) in caso di pratica commerciale scorretta.