Il PNRR per essere autenticamente “piano operativo” deve necessariamente guardare alla “carta del progresso” per eccellenza cioè l’Agenda ONU 2030 sullo Sviluppo Sostenibile e fare degli Obiettivi dell’Agenda i propri interventi di realizzazione. Papa Francesco nella Laudato Sì ci ricorda che la “natura è la società che la abita” e come tale la difesa della casa comune è l’inizio di una nuova missione, quella che l’economista Marianna Mazzuccato dell’University College of London – UCL chiama “mission economy”. Quale ulteriore proposta possibile?
Introdurre attraverso meccanismi sociali locali e regionali accesso all’utilizzo di strumenti digitali in chiave abilitativa di partecipazione delle “persone” mediante un programma di alfabetizzazione digitale.
Rigenerare in chiave socio culturale i borghi e le periferie urbane attraverso la promozione della partecipazione civica alla cultura e alle infrastrutture digitali locali (innovation digital hub).
Favorire l’alfabetizzazione digitale per ridurre le diseguaglianze “abilitative” e promuovere la formazione digitale e l’interazione per essa tra scuola, università, ricerca, impresa, parti sociali, società civile e cittadini.
Il programma di alfabetizzazione digitale può essere orientato a tutti i cittadini e a tutte le età per ridurre le “diseguaglianze digitali” e di accesso alla rete, in completa linea con l’Obiettivo 4 e l’Obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030 SDGs riportando il tutto sul piano territoriale ed urbano.
È un’alleanza strategica, come sostiene Stiglitz, per la “creazione della società della conoscenza” (learning society). Una coalizione larga tra territori, istituzioni, sensibilità, ponti intra e intergenerazionali, cittadini, lavoratrici e lavoratori , giovani e anziani, con un ruolo centrale determinante degli gli enti locali, parti sociali, società civile e strutture del sapere e della ricerca dell’innovazione al servizio della persona.
Le missioni e le componenti che articolano il Next Generation Italia sono le sfide del nostro tempo ma anche del nostro domani. Una “terza missione” della conoscenza che si articola, si organizza, si struttura, si “missionizza”, diviene “quarta” superando la neo crisi centrata sulla persona ma rimettendo al centro la persona medesima. O meglio il movimento delle idee, il muoversi delle opinioni, il dislocamento delle forze politiche come diceva Aldo Moro, ha un certo respiro. “Il movimento delle persone” sarà quello che sarà chiamato a “ri-pensare” alla transizione da un’Agenda che mentre riduce le disuguaglianze digitali, ne entra in un’altra, quella “umana per il progresso”. ‘Ogni generazione si crede destinata a rifare il mondo. La mia sa però che non lo rifarà. Il suo compito è ancora più grande: impedire che il mondo non si disfi” (Albert Camus)