domenica, 22 Dicembre, 2024
Società

UK: una lettera del 1916 consegnata a Londra dopo 100 anni

“Mia cara Katie, mi presterai il tuo aiuto, mi vergogno abbastanza di me stessa dopo aver detto quello che ho fatto”. Così inizia la lettera persa per posta nel 1916, finalmente consegnata a un indirizzo di Londra a distanza di oltre un secolo. La busta, che ha un francobollo da un penny con la testa di Re Giorgio V e timbri postali di Bath e Sydenham, è stata recapitata nella cassetta delle lettere della casa del regista teatrale Finlay Glen a Crystal Palace, un quartiere di Londra, nel 2021.

Il giovane ha raccontato che la lettera era indirizzata a Katie Marsh, figlia di un ricco mercante e sposata con il commerciante di francobolli Oswald Marsh. A scriverla era stata la sua amica Christabel Mennell, che secondo una ricerca di Stephen Oxford, l’editore di The Norwood Review, una rivista di storia locale, era in vacanza a Bath.

La donna scrive di essersi sentita «infelice qui con un forte raffreddore»; gran parte della lettera è difficile da leggere. La missiva riporta l’indirizzo di ritorno della Lansdowne Grove House di Bath, un hotel che un tempo ospitava un sanatorio e un ospedale. È dunque possibile che la lettera si sia persa nell’ufficio di smistamento di Sydenham, forse perché era caduta dietro un mobile e probabilmente, smantellando gli uffici in fase di riqualificazione, la lettera è stata trovata ed ordinariamente spedita al destinatario, tanto che un portavoce della Royal Mail ha dichiarato di non avere idea di cosa sia successo.

Quando Finlay Glen ha visto la busta nella sua cassetta delle lettere, insieme alla sua ragazza Lucy, ha raccontato di aver pensato al 2016. “Poi abbiamo visto che aveva il timbro del re e ci siamo resi conto che la data era del 1916, quindi abbiamo pensato che potevamo aprirla”.

Sebbene sia un reato aprire la posta altrui, i giovani hanno ritenuto lecito scoprire cosa ci fosse scritto in una lettera datata 1916. Glen e la fidanzata alla fine si sono messi in contatto con la rivista storica locale. “Non avevamo idea che così tante persone l’avrebbero trovata così interessante”, ha commentato il giovane regista.

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