Un uomo malato di mente è morto congelato in una prigione dell’Alabama. La famiglia ha intentato una causa ritenendo che l’uomo sia stato tenuto nudo in un congelatore o in un altro ambiente gelido. Anthony Don Mitchell, 33 anni, è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale dalla prigione della contea di Walker, dove era stato incarcerato due settimane prima.
La temperatura corporea era di 72 gradi ed è stato dichiarato morto dopo qualche ora. Un medico del pronto soccorso, che ha tentato senza successo di rianimare Mitchell, ritiene che l’ipotermia sia stata la causa della morte. Mitchell aveva una storia di tossicodipendenza. Era stato arrestato il 12 gennaio dopo che un cugino si era rivolto alle autorità in quanto sembrava soffrsse di un esaurimento nervoso. Il video della prigione mostra che Mitchell è stato tenuto nudo in una cella di isolamento con pavimento in cemento.
La causa ipotizza che Mitchell sia stato messo, per ore, nel congelatore della cucina della prigione. Motivo per cui la sua temperatura corporea è risultata bassissima. Per Jon C. Goldfarb, avvocato della famiglia, la morte di Tony è stata il risultato di abusi e di deliberata indifferenza, accusando anche lo sceriffo della contea di Walker, Nick Smith , di insabbiamento. Quest’ultimo ha dichiarato che Mitchell “era vigile e cosciente quando ha lasciato la struttura”.
I filmati di sicurezza della prigione forniti all’Associated Press dagli avvocati della madre della vittima mostrano agenti che trasportano il corpo inerte di Mitchell su un’auto da trasporto. Gli avvocati che rappresentano l’ufficio dello sceriffo affermano di non poter commentare prima della conclusione dell’indagine richiesta. Seguendo le procedure di routine, è stato contattato lo State Bureau of Investigation.