“Fin dai miei primi momenti di lavoro, ho creduto che parte del servire bene sarebbe stato sapere, quasi istintivamente, quando è il momento giusto per far posto a qualcun altro. E quando è arrivato quel momento, avere il coraggio di farlo anche se, per molti in tutto il paese, e nel mio partito, potrebbe sembrare troppo presto. Nella mia testa e nel mio cuore, so che il tempo è adesso. Che è giusto per me, per il mio partito e per il paese”.
La voce è quella di Nicola Sturgeon che in settimana ha rassegnato le dimissioni da primo ministro scozzese e segretario del SNP a pochi giorni da altre dimissioni che hanno lasciato il segno, ovvero quelle della primo ministro neozelandese, Jacinda Ardern.
Disse: “Sto entrando nel mio sesto anno in carica. E per ognuno di questi anni, ho dato il massimo. Credo che guidare un paese sia il lavoro più privilegiato che chiunque possa mai avere, ma anche uno dei più impegnativi. (…) Sono stati i cinque anni e mezzo più appaganti della mia vita. Ma anche i più impegnativi. Tuttavia, non me ne vado perché è stato difficile. Se fosse stato così, probabilmente avrei lasciato dopo due mesi di lavoro! Me ne vado perché con un ruolo tanto privilegiato arriva la responsabilità, la responsabilità di sapere quando sei la persona giusta per guidare, e anche, quando non lo sei. So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza nel serbatoio per rendergli giustizia. È così semplice”.
Saper servire
Ho deciso di riportarle quasi per intero perché le trovo parole bellissime. E lo sono perché la cronaca politica internazionale ci ha restituito una visione della politica che, distante dal concetto di aristocrazia, ci racconta di senso di responsabilità e di spirito di servizio, di privilegio valido fin quando con il proprio operato si è in grado di difendere l’interesse generale. Quando non è più il caso è bene farsi da parte, per il bene comune.
In un mondo, quello politico, in cui il tratto “brutale” ne è carattere distintivo – come pure sosteneva con altre immagini Rino Formica – quanto emerge è il dato di due persone che ci ricordano cosa significa essere leader: saper servire.
Leader lo si è quando – e forse soprattutto – si capisce che non si è più in grado di servire e si ha il coraggio di fasi da parte. Se la politica è piena di persone in posizioni di leadership che hanno dato prova di aver smarrito la strada, chissà che Nicola e Jacinda non siano esempio da seguire.