“Quello che sta avvenendo è talmente grave che non l’avrei immaginato nemmeno nel mio peggiore incubo”. Non ha mezze parole Dario Costantini, presidente di Cna, nel criticare il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che vieta la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, e blocca le operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, fermerà il mercato immediatamente: “Tantissime imprese non usciranno con i furgoni a lavorare“, prevede il leader della Confederazione nazionale degli artigiani che sottolinea come sia lo stato d’animo di “40 mila imprese della filiera in enorme sofferenza a causa di tutte le difficoltà legate alla cessione dei crediti”.
I rischi per le imprese e i lavori
Per la Cna i rischi per le imprese sono evidenti con un effetto valanga sui lavori e la tenuta delle stesse aziende.
“E sono imprese che hanno lavorato in osservanza di una legge dello Stato, facendo lo sconto in fattura perché era una possibilità prevista dalla normativa vigente”, sottolinea Dario Costantini, “Si sono messe in
gioco, hanno pagato i materiali, eseguito i lavori con tutte le difficoltà legate alle norme che in corso d’opera sono cambiate in continuazione, non sono state pagate, e adesso rischiano la chiusura”, fa presente Costantini.
L’appello caduto nel vuoto
Solo nei giorni scorsi la Cna aveva rinnovato la richiesta al Governo di intervenire con la massima urgenza per sbloccare i crediti fiscali legati agli eco bonus ingolfano i cassetti fiscali di migliaia di imprese.
“Circa 8 miliardi di liquidità bloccati da mesi che mettono a rischio la sopravvivenza di 40mila imprese della filiera delle costruzioni, provocano il blocco di 100mila cantieri e generano caos e incertezza per un milione di cittadini”, aveva calcolato la Confederazione. Altro tema è l’acquisto dei crediti fiscali da parte degli enti locali – iniziativa bloccata dal Governo – apprezzata però dalla Cna che tra l’altro seguiva “con favore le iniziative da parte di alcuni enti locali che hanno già deliberato o stanno per farlo l’acquisto di crediti fiscali”. “Non è la risposta definitiva”, spiegava la Cna, “a un gravissimo problema ma è comunque utile per alleviare il fardello dei crediti bloccati a condizione che le banche coinvolte riprendano ad acquistare i crediti incagliati”. La decisione del Governo di giovedì scorso ora rimette tutto in gioco.