Dai dati aggiornati dell’Osservatorio Statistico Inps che contiene al suo interno anche i dati relativi all’Assegno unico universale destinato ai nuclei percettori di reddito di cittadinanza, emerge che nel periodo marzo-dicembre 2022 sono stati erogati complessivamente alle famiglie italiane assegni per 12,9 miliardi di euro. Per il periodo di osservazione la spesa relativa ai nuclei non percettori di RdC risulta pari a 12,3 miliardi, in riferimento a una platea di circa 5,7 milioni di richiedenti e 9,1 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità; gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio.
I nuclei percettori di RdC con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono 498mila, con riferimento a circa 845mila figli a carico, di cui circa 464mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di RdC. Per essi si è proceduto al calcolo dell’integrazione dell’Auu sottraendo, dall’importo teorico dell’assegno spettante, la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare; l’importo medio mensile di tale integrazione è risultato pari a 166 euro per nucleo.
Per i nuclei non percettori di RdC, circa la metà degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con Isee inferiore ai 15mila euro; circa il 20% dei figli, invece, appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato Isee. Per essi, con riferimento al mese di dicembre, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da poco meno di 50 euro (per chi non presenta Isee o supera i 40mila euro) a 195 euro per le classi di Isee fino a 15mila euro. Si ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, va da un minimo di 50 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 40mila euro, a un massimo di 175 euro per Isee fino a 15mila euro.
Gli importi dell’assegno spettanti per l’annualità 2023 saranno determinati tenuto conto di quanto previsto dall’articolo 4, comma 11, del d.lgs. n. 230/2021, ai sensi del quale l’assegno e le relative soglie ISEE sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita; inoltre, secondo quanto disposto dalla legge di bilancio 2023, verranno incrementati gli importi spettanti ai minori entro il primo anno di vita e quelli per i nuclei numerosi. La norma ha inoltre stabilizzato gli aumenti effettuati nel corso del 2022 in favore dei figli disabili maggiorenni e confermato l’incremento dell’eventuale maggiorazione transitoria per i nuclei con figli disabili.