I temi sui quali il presidente del Consiglio chiede convergenze sono due: il riconoscimento sul fronte dei flussi migratori della specificità dell’Italia come penisola. Ossia una Paese marittimo che, anche volendo, non potrebbe in mare sistemare le barriere e punti di ingresso.
Una trattativa in salita
L’ipotesi di nuovo debito comune non piace a tutti in particolare alla Francia e sarebbe estenuante e improduttivo convincere i partners. Così invece di insistere su una scelta che potrebbe rivelarsi un vicolo cieco Giorgia Meloni punta su un altro capitolo di interesse nazionale, ossia la richiesta di maggiore flessibilità dei fondi esistenti, quelli del Piano nazionale di ripresa e del RePowerEu. Se all’Italia verrà dato l’ok la contrattazione si spingerà fino alla prossima primavera, e ci sarà tempo per ridefinire alcuni progetti del Pnrr o reindirizzare la spesa.
Aiuti di Stato o Fondo sovrano?
Impossibile tornare indietro. La richiesta che l’Italia farà è diplomatica, nessun veto ma la necessaria “proporzionalità” degli aiuti di Stato. In questo contesto si parlerà di un Fondo sovrano europeo con risorse finalizzate a finanziare progetti strategici, utili a stimolare la competitività dell’industria al recupero degli squilibri creati dalle distorsioni nei mercati delle materie prime e dell’energia. Il testo finale previsto per oggi sarà frutto di “limature” e aggiustamenti per arrivare fin dive è possibile ad un accordo e ad un documento comune.
Migranti la “specificità” italiana
Balneari, tegola dalla Ue
Fisco, l’annuncio del premier
“Al momento la situazione finanziaria italiana è sotto controllo: nonostante i tassi d’interesse della Bce in rialzo, lo spread è basso e il debito non è esploso. In ogni caso, noi vogliamo agire al più presto: con il ministro Giorgetti stiamo lavorando per mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, anche nel medio periodo. Vogliamo ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito”.