L’abolizione di tutti i dazi doganali, la conclusione di un accordo sull’abolizione dei permessi di trasporto e l’adesione al sistema di transito comune sono alcune delle misure che hanno aiutato l’Ucraina ad attenuare lo shock della guerra e hanno legato fortemente l’economia del Paese a quella della Unione Europea. Dal 24 febbraio 2022, data di inizio del conflitto con la Russia, il Paese ha dovuto far fronte a diverse difficoltà legate alla guerra che va ormai avanti da quasi un anno ma la Unione europea è sempre restata vicino al suo alleato garantendo la salvaguarda dell’economia ucraina colpita dalla guerra.
“Durante la guerra, la Ue è diventata il principale partner commerciale dell’Ucraina, rappresentando oltre il 55% del commercio reciproco. Ora è importante per noi sostenere il ritmo dello sviluppo commerciale ed estendere l’effetto delle misure commerciali autonome sotto forma della completa abolizione delle tariffe, nonché continuare gli accordi sui permessi automobilistici”.
Lo ha detto il Primo Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia dell’Ucraina Yulia Svyridenko. Secondo le statistiche, prima dell’invasione su larga scala della Russia, la quota della Unione Europea nel commercio internazionale dell’Ucraina era del 41%, con oltre 10mila aziende ucraine che esportavano i loro prodotti nella Ue. Le imprese ucraine sapevano come commerciare e cooperare con le imprese europee. Ora invece, la quota della Ue nel fatturato del commercio estero dell’Ucraina ha raggiunto il 55,5%. Stiamo parlando non solo delle esportazioni dall’Ucraina all’Unione europea, ma anche dell’importazione di beni vitali. L’Ucraina riceve infatti il 90% del carburante dalla Ue e il 70% dei medicinali.