Durante un incontro che si è svolto al Teatro Piermarini, a Matelica, con il commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Guido Castelli e con i sottosegretari Paola Frassinetti (Istruzione e Merito) e Lucia Albano (Mef), il governatore marchigiano Francesco Acquaroli ha chiesto di garantire i servizi essenziali nelle aree interne della regione Marche colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 per non vanificare gli investimenti fatti fino ad ora. “Chiedo di portare al Governo e al Parlamento le istanze dei territori delle aree interne che vivono una criticità drammatica e di riconoscere la necessità di dar loro una tranquillità e una speranza di rinnovata vitalità, di restituire una fiducia verso il futuro a queste comunità. Non chiedo un privilegio, ma principi di buon senso per il riconoscimento di una realtà ancora emergenziale e di agevolare il rientro e le aspettative di tante persone che da oltre sei anni vivono le conseguenze del sisma”, ha detto Acquaroli. Di fronte a una platea piena di sindaci e amministratori pubblici dei territori interessati, il presidente Acquaroli ha dapprima ringraziato i sottosegretari per aver mantenuto l’impegno a confrontarsi sui problemi delle aree interne e sismiche in particolare del dimensionamento scolastico e poi ha rimarcato i nodi più critici, ribadendo le necessità di garantire ai Comuni la possibilità di una programmazione che non debba sacrificare servizi ai cittadini. “Occorre una ricostruzione non solo materiale ma anche socioeconomica che deve essere garantita dal mantenimento dei servizi essenziali, Sanità e Scuola innanzitutto per scongiurare l’abbandono dei territori e il rischio di ricostruire strutture e “contenitori” che potrebbero restare vuoti, nonostante gli ingentissimi investimenti che lo Stato ha fatto sulla ricostruzione post sisma” ha proseguito il Presidente. “È chiaro che la Scuola è il presupposto di una scelta abitativa in un dato luogo e quindi riteniamo essenziale conservarne la presenza insieme a uffici postali, banche e naturalmente strutture sanitarie per evitare lo spopolamento. Bisogna riconoscere il valore delle realtà delle aree interne come spina dorsale dell’economia non solo regionale ma anche nazionale perché costituiscono punti importanti di PIL. Quindi l’attenzione del Governo deve essere massima in questi prossimi anni che sono determinanti per convincere le persone a ritornare o a scegliere di investire in questi meravigliosi territori che hanno tanto da offrire”, ha aggiunto. “Certo i criteri da adottare per tenere in vita queste zone non possono essere gli stessi delle aree metropolitane ed è ciò che chiediamo anche per la Scuola: deroghe a norme troppo stringenti per resistere ed essere competitivi nei confronti delle altre realtà, insomma quella che chiamiamo una “politica dei borghi”. Questa iniezione di fiducia verso il futuro è il segnale che tutti aspettiamo e lo sforzo di qualche anno potrà essere ripagato nella rivitalizzazione del tessuto socioeconomico dei territori dell’entroterra”, ha concluso.