Prosegue il quarantesimo Viaggio Apostolico Internazionale di Papa Francesco, che si è recato nella Repubblica Democratica del Congo e in Pellegrinaggio Ecumenico di Pace in Sud Sudan. Papa Francesco è il primo Pontefice a visitare la Repubblica Democratica Del Congo da quando Giovanni Paolo II vi si recò nel 1985.
La tappa di due giorni in Sud Sudan, venerdì prossimo, lo renderà il primo pontefice a visitare il più giovane Paese africano, ancora vittima di tensioni e violenza, dopo che l’euforia per l’indipendenza ottenuta da Khartoum nel 2011 ha lasciato il posto a una sanguinosa guerra civile. In entrambe le tappe della sua visita apostolica, l’obiettivo del Papa è quello di favorire la pace in due Paesi ricchi di risorse naturali ma afflitti da povertà, conflitti, corruzione e forme di colonialismo economico, e dove una percepita mancanza di interesse da parte della comunità internazionale sta alimentando il senso di rabbia e risentimento.
Papa Francesco, nel suo discorso di commiato ai vescovi del Congo, prima di ripartire per il Sud Sudan, raccomanda loro di essere sempre al fianco del popolo che soffre, di sradicare l’odio, l’egoismo e la violenza e di demolire gli altari consacrati al denaro e alla corruzione e di edificare una pacifica convivenza. il Papa raccomanda che quella dei presuli non sia un’azione politica.
Perché se “la profezia cristiana si incarna in tante azioni politiche e sociali, il compito dei pastori è quello di annunciare la Parola per risvegliare le coscienze, per denunciare il male, per rincuorare coloro che sono affranti e senza speranza”. “I vescovi congolesi sono chiamati a consolare il popolo, e non solo con le parole, ma anche con la vicinanza e la testimonianza”, ha aggiunto il Pontefice. “Bisogna saper costruire armonia, senza ergersi su piedistalli, senza asprezze, ma dando il buon esempio nel sostegno e nel perdono vicendevoli, lavorando insieme, come modelli di fraternità, di pace e di semplicità evangelica”, ha aggiunto.