L’Ong norvegese Iran Human Rights (Ihr) ha rivelato che le autorità iraniane hanno giustiziato finora 55 persone nei primi 26 giorni del 2023, aggiungendo che il crescente uso della pena di morte ha come scopo quello di diffondere il terrore nel Paese scosso dalle proteste. “Quattro persone sono state messe a morte per accuse legate alle proteste, mentre la maggior parte delle persone impiccate sono state giustiziate per reati legati alla droga”, ha specificato l’Ong. La Ihr ha specificato il motivo per cui sono stati giustiziati gli altri 14 detenuti condannati a morte. Almeno 107 persone sono a rischio di essere giustiziate a seguito delle proteste, essendo state condannate a morte o accusate di reati che comportano la pena di morte. “Ogni esecuzione da parte della Repubblica islamica è politica, perché lo scopo principale è diffondere paura e terrore nella società”, ha sottolineato. “Per fermare la macchina omicida dello Stato, nessuna esecuzione dovrebbe essere tollerata, politica o meno”, ha aggiunto il direttore della Ihr Mahmood Amiry-Moghaddam.