La vittoria di Peter Pavel è diventata un evento estremamente importante per l’intera regione dell’Europa.
Il Presidente della Slovacchia, Zuzana Chaputova, è arrivata inaspettatamente alla sede elettorale di Petr Pavel per congratularsi personalmente con lui per la vittoria ottenuta. Ciò accade molto raramente e dimostra quanto siano state importanti le elezioni presidenziali nella Repubblica Ceca.
Il populista Andrey Babish, che criticava il sostegno europeo all’Ucraina e chiedeva un’intesa con Vladimir Putin, ha subito una schiacciante sconfitta.
Le elezioni in Repubblica Ceca sono essenzialmente diventate un referendum sulla politica estera del Paese.
Questa è stata la terza elezione nella storia della Repubblica Ceca in cui il Presidente viene eletto con voto diretto. Le due votazioni precedenti avevano portato alla vittoria di Milos Zeman, ed erano state vinte anche grazie a campagne di disinformazione attuate nel corso della campagna elettorale. Anche questa volta non sono mancati tentativi di influenzare il voto con strumenti simili, ma questa volta questa strategia non ha funzionato. Andrey Babish aveva un piano per vincere le elezioni. Offuscare al massimo l’avversario al fine di ridurre il più possibile l’affluenza alle urne dei suoi sostenitori. Quindi, prima del secondo turno, la squadra di Babish ha fatto un uso massiccio di campagne di disinformazione e misinformazione. I cechi hanno ricevuto, per esempio, messaggi di testo, falsamente attribuiti a Peter Pavel, che li esortava ad andare presso i comandanti militari per arruolarsi come volontari per la guerra in Ucraina. Nel frattempo, il suo avversario Andrey Babish, sottolineava che non avrebbe permesso alla Repubblica Ceca di essere coinvolta nella guerra e non avrebbe mai consentito l’invio di truppe per aiutare gli alleati in caso di attacco russo agli Stati baltici.
Di fatto, queste elezioni sono state le prime in cui il tema della guerra in Ucraina è stato posto al centro dell’attenzione, relegando in secondo piano la maggior parte dei temi dell’agenda nazionale.
L’oligarca ed ex Primo ministro Andrey Babish poteva contare sul sostegno dell’attuale Presidente, Milos Zeman, ma questo non è bastato per vincere.
Al secondo turno l’affluenza alle urne è stata record: il 70,25% degli elettori cechi ha raggiunto i seggi elettorali. In particolare, l’affluenza alle urne all’estero è stata eccezionalmente alta – e lì il sostegno di Petr Pavel ha raggiunto il 95%. Pertanto, Petr Pavel non solo ha vinto la competizione elettorale, ma ha anche il mandato più forte di tutti i presidenti cechi finora.
Petr Pavel è riuscito a fare una eccellente carriera militare, arrivando a ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Repubblica ceca.
Allo stesso tempo, Pavel è considerato un generale combattente. L’episodio più vivido della sua carriera militare si è verificato durante la sua partecipazione alla missione di mantenimento della pace in Jugoslavia nel 1993. Il battaglione cecoslovacco – che guidò come tenente colonnello – sotto il fuoco nemico, riuscì a evacuare la base militare francese di Karin, salvando la vita a 55 militari francesi. Per questa missione, Pavel venne insignito della Croce militare francese e in seguito della Legion d’Onore.
Quindi, non dovrebbe sorprendere che il Presidente francese sia stato uno dei primi a congratularsi con Petr Pavel per la sua vittoria. Si ritiene che le relazioni tra Repubblica Ceca e Francia miglioreranno notevolmente con il nuovo presidente.
Dal 2015 al 2018, il Generale Pavel ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato Militare della NATO, che è la seconda posizione nell’Alleanza dopo il Segretario Generale. Nessun altro cittadino della Repubblica Ceca ha occupato una posizione così elevata nella NATO. Il mandato di Pavel nella NATO è coinciso con l’annessione della Crimea da parte della Russia e l’inizio della guerra nel Donbass. Il Generale ha costantemente sottolineato che la Federazione Russa di Putin rappresenta una minaccia per il mondo libero maggiore dell’ISIS ed ha sostenuto da subito l’assistenza all’Ucraina, compresa la fornitura di armi.
La posizione che Pavel ha ricoperto nella NATO era un “ibrido” tra una posizione puramente militare ed un ruolo politico. Pertanto, non sorprende che subito dopo il suo ritiro dal servizio militare, Petr Pavel abbia iniziato a essere considerato un potenziale candidato alla presidenza.
Come militare, il Generale Pavel non ha mai pubblicizzato le sue opinioni politiche, ma non ha nascosto il fatto di aver sostenuto le forze politiche europeiste nelle elezioni. In particolare, nelle elezioni presidenziali del 2013 e del 2018, ha votato per gli oppositori di Milos Zeman.
Durante quest’ultima campagna elettorale, ha sostenuto l’aiuto all’Ucraina anche attraverso l’invio delle armi, osservando che questo è un investimento della Repubblica Ceca per la propria sicurezza.
La Presidente slovacca Zuzana Chaputova si è congratulata con Petr Pavel e Volodymyr Zelensky. In particolare, ha scritto su Twitter: “Mi congratulo sinceramente con Petr Pavel per la sua convincente vittoria alle elezioni presidenziali della Repubblica Ceca. Apprezzo il sostegno all’Ucraina e alla nostra lotta contro l’aggressione russa. Spero nella nostra stretta collaborazione personale a beneficio del popolo ucraino e ceco e per il bene di un’Europa unita”.
Le connessioni internazionali del nuovo Presidente ceco possono rendere la voce di Praga più forte e influente, ma l’aspetto più importante dell’affermazione elettorale di Pavel è che dimostra come i populisti filorussi possano e debbano essere sconfitti in Europa.