Nella comunità scientifica crescono le azioni finalizzate a connotare un approccio alla ricerca capace di tutelare la parità di genere. Riguardo questa tematica sono stati approvati due documenti dall’Osservatorio della Medicina di Genere (MdG), il quale si è riunito all’Istituto Superiore di Sanità in sessione plenaria, che sottolineano la necessità di tener conto dell’equità di sesso e genere nei protocolli di ricerca così come negli aggiornamenti delle Linee Guida Nazionali.
Secondo il primo dei documenti approvati in cui sono descritte le principali attività di un campione di Società scientifiche e Associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie, oltre la metà di esse (53%) ha istituito gruppi di lavoro specifici sulla MdG e ha organizzato sessioni specifiche nei propri convegni (53%), mentre survey specifiche sono state predisposte dal 31% delle Società coinvolte e il 9% ha pubblicato rubriche e opuscoli divulgativi sulla tematica.
“Questi dati indicano che nella comunità scientifica cresce la consapevolezza dell’importanza di costruire il futuro della conoscenza biomedica alla luce delle differenze di genere. Il lavoro dell’Osservatorio, oltre che a monitorare che avvengano azioni in questa direzione, sarà importante nel creare una base comune di lavoro per la realizzazione concreata della medicina di genere in tutti gli ambiti socio-sanitari in cui questo approccio è in grado di fare la differenza”, afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il secondo testo licenziato consiste, invece in un documento di indirizzo con indicazioni pratiche e concrete per predisporre protocolli di ricerca pre-clinica e clinico-epidemiologica che tengano conto dell’equità di sesso e genere.