sabato, 16 Novembre, 2024
Lavoro

Cnel: le disuguaglianze frenano la ripresa

L’aggravarsi delle diseguaglianze è la vera questione saliente e trasversale del Paese. Sono tre i fenomeni più preoccupanti, ovvero il tasso di disoccupazione femminile, l’accesso al mondo del lavoro dei giovani e il divario Nord-Sud, priorità anche del PNRR. È quanto ribadito dal presidente del CNEL Tiziano Treu, nell’Audizione congiunta con i rappresentanti dell’Istat davanti alla Commissione Lavoro della Camera nell’ambito dell’indagine affidata al CNEL e all’ISTAT sulle disuguaglianze nel mondo del lavoro prodotte dalla pandemia.   “Tali diseguaglianze, già cresciute negli ultimi anni, sono state ulteriormente aggravate dalla pandemia Covid e poi dall’impatto sui lavoratori dipendenti e autonomi e sulle famiglie della crisi energetica e dell’inflazione. Il divario nelle retribuzioni dei giovani ha raggiunto il 50-60% di quella degli adulti mentre la differenza retributiva oraria per le donne è al 10-12% in meno e su base annua raggiunge il 40%. Gli interventi del precedente Governo, pur importanti e messi in atto per contrastare tale crisi, non sono stati sufficienti a contenere l’aggravarsi delle condizioni sociali e la povertà. Tutte le analisi sociali, compresa quella svolta da CNEL e Istat per incarico della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, mostrano la drammatica gravità delle diseguaglianze nel Paese”, ha detto Treu.

Nuove diseguaglianze si sono aggiunte a quelle preesistenti e si sono differenziate nelle loro dimensioni, assumendo carattere multidimensionale, colpendo i gruppi più deboli e bloccando la mobilità sociale. Giovani e donne sono i più colpiti dalla precarietà, cioè da contratti a tempo determinato, spesso di brevissima durata. È vero che il tasso di disoccupazione dal 2014 è progressivamente diminuito ma, dopo la crescita registrata tra giugno 2020 e maggio 2021, torna a decrescere progressivamente e a novembre 2022 si attesta a 13,6%, valore di 4,5 punti inferiore a quello di febbraio 2020”, ha aggiunto.   Il tasso di disoccupazione femminile, sempre più elevato, ad aprile 2020 scende sostanzialmente allo stesso livello del maschile, per poi risalire e attestarsi a novembre 2022 a un livello di -1,5 punti inferiore a quello di febbraio 2020 (-1,9 tra gli uomini). Il numero di indipendenti a novembre 2022 è ancora inferiore a quello di febbraio 2020 di oltre 200 mila unità”, ha concluso Treu.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Dei 992 contratti nazionali depositati al Cnel, 622 sono scaduti

Emanuela Antonacci

Le terme fanno bene alla salute e all’economia

Alessandro Alongi

Ciu Unionquadri confermata al Cnel

Alessandro Alongi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.