Le imprese italiane si attendono che l’inflazione resti ai livelli record almeno per un altro anno con un calo previsto solamente a partire dal 2024. È quanto emerge dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia tra le imprese dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti.
“Le attese sull’inflazione al consumo hanno raggiunto in tutti i comparti i livelli massimi dall’inizio della rilevazione nel 1999. Il tasso atteso di inflazione al consumo si attesta, in media, a 8,9% tra sei mesi (da 7,5 nella precedente rilevazione), e al 8,1% tra 12 mesi. La dinamica dei prezzi praticati dalle imprese rimarrebbe sostenuta nei prossimi 12 mesi” si legge in una nota di Bankitalia.
Migliorano, invece, i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale e sulle proprie condizioni operative nel quarto trimestre del 2022 ma continuano le difficoltà connesse con l’incertezza economica e politica e con gli elevati prezzi dell’energia. Il caro energia continua a scaricarsi sui prezzi di vendita delle aziende italiane. Quasi due aziende su tre, secondo l’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso le imprese con almeno 50 addetti, ritoccheranno i listini nei prossimi tre mesi. L’aumento, si legge, sarà di intensità marcata secondo, rispettivamente, il 10,2, il 10,8 e l’8,6 per cento delle imprese edili, dell’industria e dei servizi.
Per il 41,6 per cento delle imprese, spiega l’indagine della Banca d’Italia, nel quarto trimestre del 2022 i rincari energetici hanno arrecato difficoltà analoghe o superiori rispetto ai tre mesi precedenti (da 54,9 nella precedente rilevazione). I problemi rimangono più rilevanti per le aziende edili (60,0) e dell’industria in senso stretto (44,9) rispetto a quelle dei servizi (36,4). Nonostante i giudizi sfavorevoli sulle condizioni per investire, il saldo fra previsioni di aumento e diminuzione della spesa per beni capitali è rimasto positivo in tutti i settori segnalando una prosecuzione dell’accumulazione (13,8 punti percentuali, come nella scorsa rilevazione riferita al 2022). Nel primo semestre del 2023 la spesa per investimenti aumenterebbe rispetto al semestre precedente per circa il 37 per cento delle imprese, una percentuale più che doppia di chi ne prevede una riduzione (16,8 per cento).