Un segnale che incoraggia il commercio, e non solo.
L’inflazione rallenta anche se resta ancorata su livelli alti, la notizia di un primo cedimento nella spirale dei prezzi è avvolta con interesse. “Il dato odierno sui prezzi al consumo di dicembre”, scrive la Confesercenti, “segnala comunque una chiusura d’anno leggermente positiva – il tendenziale è di 2 decimali in meno rispetto ai due mesi precedenti – anche se il dato medio finale per il 2022 è più alto delle previsioni anche recenti di vari istituti di ricerca: +8,1%”.
Un 2023 che inizia bene
Le notizie sul fronte dei prezzi di gas ed elettricità in calo, inoltre, dovrebbero far ben sperare in un 2023 che inizia con il piede giusto. “Ma”, avverte la Confesercenti, “senza facili ottimismi: pesano sul futuro l’aumento del prezzo dei carburanti ed un inverno che, se si dovesse portare a temperature stagionali, potrebbe condurci ad una fase recessiva”.
Un bilancio dai saldi
“Le premesse ci sembrano comunque buone”, puntualizza la Confesercenti, “la stagione dei saldi appena iniziata ci permetterà, inoltre, di capire meglio se il clima di fiducia registrato di recente tenderà a consolidarsi. Ma non bisogna dimenticare che le famiglie hanno quasi terminato le ‘scorte’ di risparmi con le quali hanno finora sostenuto la spesa, la cui dinamica d’ora in poi sarà guidata sempre più dal potere d’acquisto”.
L’attesa della primavera
La crisi dei prezzi però non si allenterà. “Fino a primavera, purtroppo, dovrebbero restare le incertezze sia sul mercato delle commodities che su quello delle materie prime alimentari”, valuta la Confederazione, “l’andamento dei prezzi alimentari e dell’energia è determinante, poiché queste voci rappresentano una quota importante della spesa delle famiglie e una loro riduzione avrebbe quindi effetti immediati sul potere d’acquisto.
Per questo il governo, terminata la fase di emergenza, dovrà garantire interventi decisivi per ridurre innanzitutto la pressione fiscale ed il costo del lavoro”, propone infine la Confesercenti, “per ridare fiato a famiglie ed imprese e sostenere la ripresa della domanda interna”.