sabato, 18 Gennaio, 2025
Turismo

Confesercenti: turismo protagonista, 400 milioni di presenze. Balzo degli stranieri. Il 2023 resta incerto

La filiera del turismo torna ad essere protagonista dopo due anni terribili. “Il 2022 si chiude sfiorando i 400 milioni di presenze turistiche, con un balzo del +38,2% sul 2021. Un risultato decisamente positivo, anche se i livelli pre-covid sfuggono ancora”. Il calcolo arriva da Assoturismo-Cst.

La ripresa del turismo

Il comparto registra dunque una robusta ripresa di arrivi e presenze, grazie soprattutto al forte aumento dei turisti stranieri e al rafforzamento della domanda italiana. “Risultati positivi sono stati raggiunti dagli imprenditori della ricettività in tutte le regioni e per le diverse tipologie di prodotti turistici, ma in assoluto le città/centri d’arte hanno registrato la crescita più rilevante”, scrive la Confesercenti, “il 2022. In generale, le presenze nelle strutture ricettive sono aumentate del +38,2% rispetto al 2021, per un totale di circa 399,5 milioni. Gli arrivi si attestano invece, secondo le nostre stime, su una crescita del +42,8%, sull’anno passato per un totale di 112,3 milioni. Però, nel confronto con il 2019 i dati segnano ancora il -8,5% di presenze e il -14,5% di arrivi. A trainare soprattutto i visitatori europei, anche se si rileva un forte aumento anche di viaggiatori dal Nord America.

Italiani e stranieri

Il forte recupero dei flussi stranieri ha dato il maggior contributo alla crescita. “L’incremento stimato è del +83,4% sul 2021 e in valori assoluti circa 194,7 milioni di presenze, anche se la differenza con i dati del 2019 segna il -11,8%. Il mercato dei turisti italiani, invece”, segnala la Confesercenti, “ha registrato un incremento del +11,9%, per un totale di 204,8 milioni di presenze (-5,2% rispetto al 2019). Il movimento nelle strutture alberghiere è stimato in crescita del +45,6%, mentre l’extralberghiero si ferma al +27,6%”.
Le previsioni per il 2023. Sulle previsioni per i primi tre mesi del 2023 permane sempre un certo ottimismo ma con ampi margini di incertezza. “L’opinione di oltre un quarto degli intervistati, su un campione di 1.334 imprenditori, è di una ulteriore crescita del settore, ma a ritmi decisamente più contenuti”, stima la Confederazione, “Per il 54% le aspettative sono di una sostanziale stabilità del mercato e il 20% circa prevede, invece, una diminuzione dei flussi turistici. Una crescita economica lenta dell’area euro, l’elevata inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia, aggravati dal prolungamento della guerra in Ucraina, potrebbero rallentare la ripresa già nei primi mesi del prossimo anno”.

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