L’Europa deve essere attenta e preparata per la prossima crisi sanitaria. Lo ha ricordato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, intervenendo con un videomessaggio alla conferenza del primo anno di Hera, l’Autorità Ue per le emergenze sanitarie.
“Le prossime minacce sono tre: resistenza agli antibiotici, patogeni ad alto potenziale pandemico ed emergenze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. Queste sono le minacce prioritarie e la Unione europea dovrà essere pronta, rispondendo con tempestività agli eventuali pericoli” ha detto von der Leyen. Il prossimo anno l’Hera, l’Autorità europea per la risposta alle emergenze sanitarie nata dall’esperienza del Covid-19, investirà circa 1,3 miliardi per essere preparata a reagire alle possibili emergenze sanitarie.
In particolare, 180 milioni saranno spesi per i vaccini e la ricerca medica in risposta alle crisi sanitarie. Cento milioni saranno destinati ai progetti sulle contromisure mediche contro le minacce sanitarie transfrontaliere e 80 per promuovere lo sviluppo di vaccini di nuova generazione con l’obiettivo di trovare tecnologie promettenti che possano essere utilizzate oltre il Covid-19. Hera, secondo quanto si legge nel suo primo rapporto, sta inoltre negoziando accordi commerciali con aziende con impianti in Europa che possano convertire la produzione in tempi rapidi, per garantire l’approvvigionamento di contromisure mediche salvavita in tempi di crisi.
“In poco più di un anno dall’inizio della sua attività Hera ha consolidato il suo ruolo di ‘torre di guardia’ europea contro le minacce alla salute dei cittadini agendo per fronteggiare le crisi del Covid, il vaiolo delle scimmie e per garantire l’accesso all’assistenza sanitaria dei rifugiati ucraini” ha detto Stella Kyriakides, la commissaria Ue alla salute.