lunedì, 16 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Prandini (Coldiretti): più fondi Pnrr all’agroalimentare

La produttività dell’agroalimentare, la sua capacità di fare fatturato, export, e qualità, sono il top. Settore
per la Coldiretti capace di essere protagonista anche nell’innovazione per questo è necessario raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate al settore, con fondi del Piano nazionale di ripresa spostando
le risorse da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa.

Agroalimentare più risorse

È la richiesta al Governo del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’Assemblea nazionale della Confederazione a Roma a Palazzo Rospigliosi nel sottolineare che “L’agroalimentare è capace di
assorbire le risorse di chi non riesce a spendere come dimostrano le domande presentate dalle nostre imprese sui bandi aperti, dalle filiere alle energie fino alla logistica”, osserva Prandini, “Risorse necessarie
per sostenere lo sforzo di innovazione delle imprese e rafforzare l’impegno per la sostenibilità ambientale che vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership in Europa”.

L’agricoltura più innovativa

Il leader della Coldiretti propone di investire su tre grandi assi: “innovazione con la robotica, droni e sensori per ottimizzare lavoro e produzioni, sovranità alimentare (con le misure sui contratti di filiera, il piano invasi e sulla logistica) e sovranità energetica (con incentivi per il fotovoltaico sui tetti, l’agrovoltaico sospeso e per gli impianti di biogas e biometano), che”, sottolinea Prandini, “stanno andando oltre i target previsti. Nell’ambito del Pnrr abbiamo presentato progetti di filiera per investimenti dalla pasta alla carne, dal latte
all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti”.

Combattere la speculazione

Un impegno che secondo la Coldiretti ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori
dalle pratiche sleali. “I contratti di filiera”, evidenzia Prandini, “sono importanti per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità, sicuri e al giusto prezzo”.

Logistica per un maxi export

Il settore agricolo per la Confederazione degli agricoltori ha dato prova ancora una volta della sua forza come dimostrano anche gli investimenti proposti sulla misura Piano nazionale di ripresa dedicata
alla logistica per un valore di 1,5 miliardi di euro, che superano la dotazione inizialmente messa a disposizione del Masaf. “È il momento di colmare il gap logistico che frena ancora il nostro potenziale di export che punta a raggiungere i 60 miliardi di euro di valore record nel 2022 nonostante tutte le difficoltà e i problemi”, sottolinea ancora Prandini, “Da anni abbiamo proposto un Piano invasi per costruire bacini
di accumulo nel Paese, per contrastare la siccità, dare acqua alle famiglie e agli agricoltori, produrre energia. È tempo di passare dai convegni ai cantieri e per farlo”, precisa Prandini, “chiediamo al Ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto di investire 1 miliardo di euro della nuova programmazione del Fondo di coesione su questo.
Il settore agricolo può contribuire anche ad affropntare la crisi energetica con le misure parco agrisolare, agrifotovoltaico e biogas e biometano. Sono oltre 9mila gli agricoltori e allevatori che”, ricorda
Prandini, “hanno partecipato al primo bando del Parco agrisolare, per installare i pannelli fotovoltaici sui tetti delle cascine e delle stalle contribuendo all’indipendenza energetica del Paese”.

Economia circolare, fare di più

“Bene quindi la volontà del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida di andare oltre il limite dell’autoconsumo con l’intervento alla legge di Bilancio”, osserva infine Prandini nell’evidenziare che “c’è molto da fare anche sulle misure del Ministero dell’Ambiente come agrifotovoltaico, biogas e biometano per la quale si attende il decreto attuativo e l’apertura
dell’accesso agli incentivi e si chiede vengano valorizzati gli impianti agricoli per favorire una piena economia circolare”. “Ma è necessario”, conclude, Prandini, “potenziare le strutture amministrative competenti assicurando l’efficienza e l’efficacia dell’azione della Pubblica Amministrazione e semplificare il più possibile i decreti attuativi delle diverse misure, anche per affrontare il continuo incremento dei costi, come è pure importante poter avere delle tempistiche adeguate per la partecipazione ai bandi”.

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