Tra il 2020 e 2021 l’Istat rivela che le famiglie italiane hanno speso complessivamente 36 miliardi di euro per i consumi energetici dell’abitazione in cui vivono, con una media annua di 1.411 euro (corrispondenti a circa 118 euro al mese). La spesa energetica dell’abitazione include le spese sostenute per il riscaldamento, la produzione di acqua calda, il raffrescamento dell’abitazione, la cottura dei cibi e il funzionamento di tutti gli elettrodomestici, alimentati da distinte fonti energetiche come energia elettrica, gas naturale (metano), biomasse, gasolio, GPL ed energie rinnovabili.
Concorrono alla quantificazione dei consumi energetici domestici anche l’utilizzo di attrezzature motorizzate da giardinaggio e l’eventuale ricarica in ambito domestico di veicoli elettrici (auto elettriche o ibride plug-in, motoveicoli, biciclette ecc.). Al fine di monitorare le condizioni di vita durante il primo anno di pandemia da Covid-19, nell’ultima rilevazione Istat sono stati introdotti quesiti specifici per valutare l’impatto economico del lockdown sulle spese energetiche domestiche.
Il 41,8% delle famiglie dichiara di aver osservato nel 2020, rispetto all’anno precedente, un aumento di spesa per consumi energetici: per il 12,3% le spese sono notevolmente aumentate, per il 29,5% sono aumentate in misura moderata, sono rimaste invariate per il 35,3% delle famiglie, mentre per il 3,5% sono diminuite. All’aumento delle spese possono aver contribuito la maggiore presenza in casa dei familiari durante i periodi di lockdown e l’adozione di un regime di lavoro effettuato a casa (lavoro agile).