mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Confagricoltura chiede più investimenti nel Made in Italy

È necessario investire di più per il Made in Italy, altrimenti il Paese rischia di perdere la sua competitività nel settore agroalimentare e occorre destinare più risorse alle misure in grado di sostenere la crescita del prodotto interno lordo, da cui dipende anche la tenuta dei conti pubblici e dell’occupazione. Lo afferma con forza il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, aprendo i lavori dell’assemblea della Confederazione.   “Il 2022 è stato un anno difficile e le prospettive per il 2023 non sono migliori. Non è ancora chiaro il nuovo assetto che emergerà dalle crisi in atto e sono incerte anche le prospettive della globalizzazione, ma risulta già evidente che la copertura del fabbisogno di prodotti essenziali non può più essere affidata a terzi”, osserva Giansanti. Il presidente della più rappresentativa organizzazione datoriale teme una crisi peggiore di quella del 1929 e sottolinea che è fondamentale salvaguardare il potenziale produttivo agroalimentare italiano e della Ue. “Il Governo tedesco ha varato un programma di sostegni pubblici per un 200 miliardi di euro, mentre le Pmi francesi, per tutto il 2023 riceveranno un aiuto che coprirà almeno il 20% delle spese energetiche. In questo modo si è creata una situazione di disparità competitiva tra le imprese che mette a rischio il regolare funzionamento del mercato unico”, ha aggiunto Giansanti.   Per Giansanti la crisi energetica non sarà di breve durata. I prezzi dell’energia non torneranno in tempi brevi sui livelli precrisi, anche se si potrebbe fare di più, per sostituire il gas russo che ancora incide per il 10% sulle nostre importazioni totali. L’inflazione è destinata a rallentare, ma l’anno prossimo si attesterà ancora attorno al 6%, secondo le ultime previsioni della Banca Centrale Europea. Bisognerà attendere fino al 2024 per tornare verso il 2%. “In questo scenario tutta l’attenzione deve essere rivolta agli interventi in grado di sostenere l’attività economica, l’occupazione e la capacità di spesa dei consumatori”, ha spiegato.   “Le misure per contenere il caro bollette, nel primo trimestre 2023, sono una scelta del governo di assoluta rilevanza, che va necessariamente prorogata, anche se non sarà facile trovare le risorse necessarie. Sono urgenti provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese prolungando, in prima battuta, le moratorie sui prestiti accordate durante l’emergenza sanitaria e che scadranno alla fine di quest’anno. Occorre agire, a livello Ue, sui fertilizzanti, suggeriamo di proporre acquisti comuni per ottenere una riduzione dei prezzi e avere a disposizione i quantitativi adeguati alle necessità. E poi bisogna combattere l’inflazione”, ha concluso.

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