Una statuina del Presepe 2022 raffigurante un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde. Il dono è stato consegnato al Presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, con una visita, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana, del presidente di Confartigianato Marco Granelli, accompagnato dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli, insieme con il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo e il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci
Il presente e il futuro
“Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi”, si legge in una nota di presentazione, “è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro”. “Nel 2020”, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, “fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown”.
Simbolo di verde e biodiversità
La statuina per il Presepe 2022 vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. “Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità”, hanno spiegato i protagonisti dell’incontro, “è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita”.
Multiforme diversità del Creato
Nei prossimi giorni le statuine verranno consegnate dalle Associazioni di Confartigianato ai Vescovi delle 226 Diocesi italiane. “Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando”, è stato evidenziato, “Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo per diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra”.
L’impegno degli artigiani
“Quest’anno”, sottolinea Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, “portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. E sono anche baluardo della sostenibilità sociale, poichè ben radicati nei territori di appartenenza dove intrattengono rapporti e relazioni di scambio cruciali per il benessere delle comunità locali”.
Florovivaista simbolo green
“La tradizione del presepe”, spiega, Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, “nata nel 1223 a Greccio ad opera di San Francesco, è importantissima per le nostre comunità. Nel piccolo abbiamo voluto aggiungere nuove attività, nuovi mestieri legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al presepe come chiave anche del futuro. Quest’anno la statuina rappresenta una florovivaista simbolo del lavoro green e della sostenibilità, immagine di un futuro che ha radici antiche. Come ha detto Papa Francesco per uscire da questa crisi dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune. I rapporti della Fondazione Symbola confermano che questo è fondamentale anche per il rilancio dell’economia. Perché, come dice il Manifesto di Assisi”, ha ricordato Realacci, “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”.
Un dono per il Natale
“Il florovivaismo è un comparto strategico del Made in Italy che coinvolge oltre 20mila imprese impegnate nel garantire bellezza e a migliorare la qualità della vita con il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dell’aria e al dissesto del territorio,” ha osservato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta dell’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”. “Un lavoro antico e prezioso che trova riconoscimento nella maggioranza delle case degli italiani che durante le festività”, conclude il presidente della Coldiretti, “sono colorate e profumate da piante e fiori tipici del Natale”.