I grandi shock di quest’anno, come la guerra in Ucraina, il caro energia e l’inflazione, incidono sul benessere degli italiani, in un Paese in cui ancora persistono i divari territoriali, di genere e generazionali. A questi temi è dedicato spazio nella trentatreesima edizione della “Qualità della vita 2022”, che misura la vivibilità delle 107 province italiane. In base all’indagine di quest’anno, Bologna è al primo posto per qualità della vita in Italia, seguita sul podio da Bolzano e Firenze mentre persistono i divari territoriali tra Nord e Sud Italia. Dalla posizione numero 81 a quella numero 107 si trovano solo province del Mezzogiorno, comprese alcune aree metropolitane come Palermo, Catania, Napoli, Taranto e Reggio Calabria. “Il PNRR ha come obiettivo centrale proprio la riduzione dei divari territoriali che purtroppo affliggono il nostro paese più di altri paesi dell’Ue in cui invece si sono ridotti nel tempo. Anzi, in Italia sono aumentati negli ultimi anni. Il divario tra Nord e Sud è aumentato insieme a quello che esiste tra ricchi e poveri e quello tra anziani e giovani. Questo triplice divario è a carico soprattutto del nostro Mezzogiorno, che dobbiamo soccorrere. Il PNRR è uno degli strumenti, nella consapevolezza che lo sviluppo del Paese dipende dallo sviluppo del Mezzogiorno”, ha affermato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy
Per quanto riguarda l’Indice della Qualità della vita delle donne, secondo l’indagine, a offrire maggior benessere è la provincia di Monza e Brianza, seguita da Treviso (che era al primo posto nel 2021) e Cagliari. Per Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, “Dobbiamo mettere a fuoco una questione di libertà femminile. La maternità oggi non ha più valore sociale, sembra che sia solo una scelta privata, personale delle donne e dei genitori. Dobbiamo recuperare il valore sociale della maternità e persino il prestigio culturale”, ha spiegato.