domenica, 17 Novembre, 2024
Società

Immacolata, nuovo appello del Papa per la pace in Ucraina

Sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace. È stato questo l’appello di Papa Francesco in piazza di Spagna, a Roma, per il tradizionale Atto di venerazione per la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria. Visibilmente commosso e con la voce rotta dall’emozione, il Pontefice ha dovuto per alcuni attimi interrompere la preghiera all’Immacolata mentre stava invocando la pace per l’Ucraina ai piedi della Statua mariana. “Madre nostra Immacolata, il popolo romano si stringe intorno a te. I fiori deposti ai tuoi piedi da tante realtà cittadine esprimono l’amore e la devozione per te, che vegli su tutti noi.

E tu vedi e accogli anche quei fiori invisibili che sono tante invocazioni, tante suppliche silenziose, a volte soffocate, nascoste ma non per te, che sei Madre. Dopo due anni nei quali sono venuto a renderti omaggio da solo sul far del giorno, oggi ritorno a te insieme alla gente di questa Chiesa e di questa Città. E ti porto i ringraziamenti e le suppliche di tutti i tuoi figli, vicini e lontani. Tu, dal Cielo in cui Dio ti ha accolta, vedi le cose della terra molto meglio di noi, ma come Madre ascolti le nostre invocazioni per presentarle al tuo Figlio, al suo Cuore pieno di misericordia”, ha sottolineato il Pontefice nella sua preghiera.   “Prima di tutto ti porto l’amore filiale di innumerevoli uomini e donne, non solo cristiani, che nutrono per te la più grande riconoscenza per la tua bellezza tutta grazia e umiltà: perché in mezzo a tante nubi oscure tu sei segno di speranza e di consolazione.

Ti porto i sorrisi dei bambini, che imparano il tuo nome davanti a una tua immagine, in braccio alle mamme e alle nonne, e cominciano a conoscere che hanno anche una Mamma in Cielo. E quando, nella vita, capita che quei sorrisi lasciano il posto alle lacrime, com’è importante averti conosciuta, avere avuto in dono la tua maternità. Ti porto la gratitudine degli anziani e dei vecchi: un grazie che fa tutt’uno con la loro vita, tessuto di ricordi, di gioie e dolori, di traguardi che loro sanno bene di aver raggiunto con il tuo aiuto, tenendo la loro mano nella tua”, ha aggiunto Papa Francesco.   “Ti porto le preoccupazioni delle famiglie, dei padri e delle madri che spesso fanno fatica a far quadrare i bilanci di casa, e affrontano giorno per giorno piccole e grandi sfide per andare avanti. In particolare, ti affido le giovani coppie, perché guardando a te e a San Giuseppe vadano incontro alla vita con coraggio confidando nella Provvidenza di Dio. Ti porto i sogni e le ansie dei giovani, aperti al futuro ma frenati da una cultura ricca di cose e povera di valori, satura di informazioni e carente nell’educare, suadente nell’illudere e spietata nel deludere. Ti raccomando specialmente i ragazzi che più hanno risentito della pandemia, perché piano piano riprendano a scuotere e spiegare le loro ali e ritrovino il gusto di volare in alto”, ha concluso il Pontefice.

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